Il disegno di legge di Bilancio riduce ora considerevolmente il sostegno all’editoria con il rischio di vanificare gli importanti interventi esistenti per sostenere il passaggio al digitale. La Fieg lancia un appello chiedendo di non cambiare il sostegno al settore nella delicata fase di transizione al digitale. La federazione degli editori fa riferimento al Fondo Straordinario a sostegno dell’innovazione nell’editoria, che ammontava a 90 milioni nel 2022 e a 140 quest’anno e che non stato rifinanziato per i prossimi due anni.
Appare, inoltre, singolare – scrive la Fieg – che la revisione della spesa sia particolarmente penalizzante nei confronti di un settore il cui ruolo e funzione oggetto di diretta tutela costituzionale e risulti, invece, pi contenuta negli altri comparti, peraltro con dotazioni di spesa assai pi consistenti come i 750 milioni del Fondo cinema, ridotti di 50 milioni.
La federazione annovera 61 testate quotidiane, 201 periodici, le pi importanti agenzie di stampa nazionali, i siti di informazione emanazione delle stesse testate, oltre 6 mila giornalisti a tempo pieno e indeterminato, oltre 20 mila collaboratori. Un settore che produce un flusso informativo che raggiunge ogni giorno pi di 31 milioni di lettori e pi di 40 milioni di utenti unici, contribuendo allo sviluppo del nostro Paese e garantendo il rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, il pluralismo dell’informazione e la libert di stampa.
La Fieg fa appello al governo, al Parlamento e alle forze politiche affinch si riconsideri tale scelta mantenendo inalterato il livello di sostegno al settore per il tempo necessario a garantire la difficile transizione digitale e continuare a garantire l’elevato standard di qualit dell’informazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle retribuzioni e rafforzare il presidio contro il proliferare delle false informazioni. Stiamo studiando soluzioni che salvaguardino la continuit aziendale delle imprese che si impegnino a difendere i livelli occupazionali di un settore strategico per lo sviluppo democratico del Paese – la replica del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione, Alberto Barachini -, tenendo sempre presente che la contrazione delle risorse complessive, lamentata, conseguenza dell’estinzione del Fondo Straordinario 2022-2023, varato a sostegno dell’editoria nella fase emergenziale del Covid.