«Dopo settimane di chiacchiere a vuoto e di ragionamenti di vari analisti, posso dire che c’è la copertura per il collegamento stabile dalla Sicilia, all’Italia e all’Europa». Il vicepremier Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione della legge di Bilancio, ha sgombrato i dubbi sulle coperture economiche del Ponte sullo Stretto: «C’è l’intera copertura per 12 miliardi. Ora avremo interlocuzioni con la Bei, però si parte», ha specificato il ministro delle Infrastrutture.
Lo stanziamento con quote a salire
Ma come è possibile una copertura di 12 miliardi, vale a dire più o meno metà della Manovra? La spiegazione, con qualche dettaglio in più, dal punto di vista economico, è arrivato — sempre nel corso della conferenza stampa successiva all’approvazione della legge di Bilancio — dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Come tutte le opere pubbliche, il Ponte è finanziato per l’intero ammontare, che sono 12 miliardi nella proiezione pluriennale. Sono stanziati nell’orizzonte temporale dei primi tre anni le prime tre quote a salire. La collocazione temporale risente della tempistica, che prevediamo realisticamente di possano dispiegare: sono prevalentemente concentrate nel 2025 e 2026».