Per ora sui tagli delle pensioni la maggioranza ha scelto di prendere tempo. L’ultima versione della legge di Bilancio sul tema della previdenza sta sollevando il malcontento dei sindacati del settore sanitario, che annunciano uno sciopero contro la norma che in manovra ricalcola al ribasso il rendimento delle pensioni. Al vertice di maggioranza di luned 30 ottobre Forza Italia si presentata con l’intento di ottenere la revisione dell’articolo 33, che adegua le aliquote di rendimento delle pensioni degli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps) e alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi).
L’obiettivo della revisione
L’obiettivo della norma rendere il meccanismo di calcolo per i lavoratori a cavallo tra il sistema retributivo e quello contributivo analogo a quello adottato gi per le altre categorie di dipendenti. Una soluzione che consente dei risparmi per i conti pubblici ma che, appunto, non piace affatto ai destinatari della misura. La riunione tra i partiti di maggioranza delle ultime ore non ha individuato una soluzione, salvo indicare che sar la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, a esaminare le possibili soluzioni. Dal fronte di Forza Italia il vicepremier Antonio Tajani, alla vigilia dell’incontro ha spiegato: Ci sono da vedere alcune cose che riguardano le pensioni degli statali. Sono delle cose che tranquillamente si possono risolvere stamane (ieri, ndr). In realt a prevalere stata la linea della premier Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che hanno fissato dei rigidi paletti, ribadendo che qualsiasi tipo di modifica deve essere a saldo invariato.
Le proteste dei sindacati
Un quadro che i sindacati reputano inaccettabile. La Uil definisce le misure sulle pensioni contenute in manovra una vergogna. Siamo abituati a dire quello che pensiamo e per questo abbiamo proclamato 8 ore di sciopero articolate su tutto il territorio nazionale, ha spiegato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ospite in radio a Un giorno da pecora. A rivoltarsi contro la norma sono, come detto, soprattutto i sindacati dei medici. La revisione dei rendimenti delle pensioni comporta, tra l’altro, l’effetto di un ulteriore esodo dei lavoratori del settore sanitario, poich in molti di coloro che hanno i requisiti potrebbero decidere di andare in pensione entro la fine dell’anno per evitare il nuovo meccanismo di calcolo che scatter dal 2024. A protestare sono i rappresentanti dei medici ospedalieri come l’Anaao-Assomed, oltre che il sindacato Cimo-Fesmed. Un inaccettabile attacco ai diritti acquisiti — contestano — che riduce le aliquote di rendimento dei contributi versati prima del 1996, colpendo quasi il 50% del personale in servizio con una perdita tra il 5% e il 25% dell’assegno pensionistico annuale, da moltiplicare per l’aspettativa di vita media. Un vergognoso cambio delle regole in corso, che mina il rapporto di fiducia tra lo Stato e i cittadini.
La minaccia dello sciopero generale
Finora l’appello al governo a fare marcia indietro ha dato esito negativo, spingendo i sindacati verso lo sciopero generale entro dicembre. Con questi provvedimenti a danno delle nostre future pensioni — attacca il sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroi-Emac — chi nelle condizioni di poterlo fare si affretter ad andare in pensione. Stimiamo una perdita istantanea di oltre un migliaio di anestesisti rianimatori e di medici di pronto soccorso assunti con contratto. La Lega, intanto, rivendica l’eliminazione dal testo della manovra di Quota 104, (che portava da 62 a 63 anni l’et minima per la pensione con 41 anni di contributi), ripristinando Quota 103, sebbene con significative limitazioni: calcolo contributivo, tetto all’importo e finestre pi lunghe.