L’impegno della maggioranza: niente emendamenti alla Manovra 2024
Approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 ottobre, e dopo diversi rimaneggiamenti, la legge di Bilancio 2024 è stata presentata lunedì 30 ottobre dal governo in Senato. In mattinata, a Palazzo Chigi, un vertice di maggioranza tra il premier, Giorgia Meloni, i due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, Lorenzo Cesa dell’UdC e Maurizio Lupi di Noi Moderati, insieme al ministro dell’Economia, ha sciolto gli ultimi nodi, con un ultimo ritocco al regime fiscale degli affitti brevi e la conferma del taglio al canone Rai a 70 euro.
Ma soprattutto i partiti di governo hanno concordato un esame molto veloce della legge. La maggioranza vuole procedere speditamente e l’accordo prevede che i gruppi non presenteranno emendamenti. Il governo, dal canto suo, si è impegnato a «tener conto con grande attenzione» del dibattito parlamentare e delle considerazioni di maggioranza e opposizione.
Le modifiche, semmai, potranno riguardare il decreto legge, già presentato che accompagna il Bilancio e anticipa al 2023 l’adeguamento delle pensioni all’inflazione (leggi l’approfondimento) ed una parte degli emolumenti per il pubblico impiego.
Dalla legge di Bilancio «inemendabile», così, l’attenzione si sposta sui tantissimi disegni di legge collegati alla manovra che sono stati annunciati dal governo nella Nota di aggiornamento al Def. Sono ben trentadue, e dovrebbero essere presentati in Parlamento entro il 16 novembre. Collegati che coprono quasi tutti i temi principali della manovra: famiglie numerose, pensioni, scuola, disabili, semplificazioni, infrastrutture, enti locali, sanità.
Le misure più importanti per il 2024 sono la conferma del taglio del cuneo fiscale (leggi l’aprofondimento) per i redditi bassi, la riduzione delle aliquote ed un primo sgravio Irpef, una stretta sulle pensioni anticipate (leggi l’approfondimento), il pacchetto di aiuti alle famiglie, gli sgravi sulle nuove assunzioni delle imprese.
31 ott 2023