«Nella bozza della Manovra non ci sono riforme per la crescita». Il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Alfred Kammer, presentando il Regional Economic Outlook per l’Europa ha parlato anche dell’Italia, dando una stoccata al governo Meloni. «Abbiamo consigliato al governo italiano di anticipare l’aggiustamento e di essere più ambizioso», ha chiarito Kammer, «nonché di pensare anche a riforme di bilancio strutturali e favorevoli alla crescita, che non sono previste nella bozza di Bilancio 2024».
Fmi: L’Italia deve spendere bene i fondi del Next Generation Eu
Insomma, per l’Fmi il governo ha scritto una manovra che è priva di sostegni concreti alla crescita del Paese e questo non va bene dato che anche l’Istat ha confermato per il 2023 una crescita acquisita che si ferma a un misero 0,7%. Per non parlare poi di ciò che ci attende nel 2024, anno che Federico Fubini definisce «tutto in salita». Sempre secondo Kammer, per l’Italia, dunque, «sarà importante avviare un percorso favorevole alla crescita e aumentare la produttività: questa è la questione chiave. Pertanto – ha aggiunto – sosteniamo un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita». Il direttore del Dipartimento europeo dell’Fmi ha anche suggerito una strada ed è quella dei fondi europei. «L’Italia deve lavorare duro per spendere bene i fondi del Next Generation Eu», ha detto Kammer, perché «si è trovata ad affrontare i problemi che molti Paesi stanno riscontrando in termini di limiti di capacità nell’attuazione del Next Generation Eu». Ma queste difficoltà «devono essere risolte, perché il Next Generation Eu sarà importante e darà impulso alla crescita nel breve e nel medio termine».
Fmi: l’Europa cresce dell’1,3% nel 2023, l’Italia solo dello 0,7%
Il contesto in cui l’Italia e l’Europa si muovono non è comunque facile. La crescita in Europa nel 2023, infatti, sarà dell’1,3%, in calo dal 2,7% del 2022. La stima dell’Fmi per il prossimo anno prevede un +1,5%, mentre conferma quella per l’Italia: +0,7% per il 2023 e per il 2024, come formulate a ottobre, con l’inflazione che però scenderà dal 6% di quest’anno al 2,6% del prossimo. L’Europa, viene sottolineato, «si trova ad affrontare il difficile compito di ripristinare la stabilità dei prezzi garantendo al tempo stesso una crescita forte sul lungo termine». Alfred Kammer ha poi spiegato che «la politica monetaria è appropriatamente restrittiva» e ha raccomandato che resti tale nel 2024 mantenendo i tassi d’interesse ancora vicini al livello record del 4%. Dunque, il Fondo monetario internazionale ha messo in guardia la Bce dal tagliare i tassi troppo presto perché ciò richiederebbe in seguito un inasprimento della politica ancora più costoso. «È meno costoso essere troppo stretti piuttosto che essere troppo larghi», ha concluso Kammer.