La nuova fiammata di guerra in Medio Oriente ha colto gli investitori italiani in una fase di stallo. Rispetto a fine marzo non sono n pi ottimisti n pi pessimisti sul futuro dell’economia, ma si sentono ancora ben stretti nella morsa dell’inflazione. E non hanno grandi aspettative sul fronte dei rendimenti. Realismo o memoria dei tassi zero che non passa? Alla domanda pensando a tutto quest’anno si aspetta un livello di prezzi maggiore o minore di quello attuale? il 51% di chi ha almeno un conto in banca e il 47% di chi ha anche fondi o titoli risponde maggiore. La foto di gruppo dei connazionali con soldi in banca — restituita ogni sei mesi dall’Osservatorio Anima che monitora da anni un campione composto da mille persone, rappresentativo di 35 milioni di italiani — mostra quindi un sentiment prudente su cui si innestato (e servir un po’ di tempo per misurarne gli effetti) il nuovo peggioramento del quado geopolitico globale.
La paure
Gli italiani quindi temono il caro vita e non fanno pi affidamento di tanto sulla possibilit che i tassi (e quindi anche l’inflazione) possano scendere a breve. I pi sofisticati, quelli che oltre al conto corrente hanno anche degli investimenti, resistono sul fronte del risparmio: il 72%, la stessa percentuale di sei mesi fa, dice di riuscire a mettere via una parte del suo reddito. Tra chi ha solo il conto corrente, invece, dal 56% si scesi al 53%, con una diminuzione di 3 punti percentuali di chi si dichiara in grado di risparmiare. Vale la pena investire in questo momento? Non c’ un’idea dominante nel campione che diviso in quattro blocchi abbastanza omogenei. Il 23% pensa assolutamente di no, il 29% che sia meglio di no, il 25% non sa rispondere e il 20% invece risponde s, abbastanza. Solo il 3% sposa l’idea del s, molto.
La classifica degli asset preferiti per impiegare i propri risparmi (almeno in teoria se non se ne hanno nella realt) dominata come sempre dagli immobili. Sia per i bancarizzati che per gli investitori: il 34-35% (32-33% nel marzo scorso) seleziona il mattone come prima scelta. Notevole il balzo delle obbligazioni e dei titoli di Stato che, almeno per quanto riguarda la met del campione che investe, in sei mesi hanno guadagnato sei punti percentuali, passando dal 20 al 26%.
Il ritorno dei rendimenti e i buoni risultati del Btp Valore, il titolo con cedole crescenti che ha catturato l’interesse del pubblico retail, si legge in controluce dietro questo avanzamento. Ma in proporzione ancora pi alto il salto delle criptovalute: in primavera solo il 6% degli investitori le indicava come asset preferito, oggi raddoppiano al 12%. Non sono numeri elevatissimi, ma la crescita molto forte.
L’orizzonte
Quali rendimenti si aspettano gli italiani dai mercati finanziari da qui a cinque anni? Il 26% pensa che avr un rendimento nullo (21%) o addirittura negativo (5%). Il 74% si aspetta invece un rendimento positivo, nella maggioranza dei casi inferiore al 5%. Un atteggiamento realistico, visto che i rendimenti sono tornati sul fronte obbligazionario. Un titolo a cinque anni offre appunto poco meno del 5%. Ma anche vero che finch l’inflazione resta al 5% guadagnare sul serio sar difficile, perch il costo della vita si mangia il rendimento delle obbligazioni e della Borsa. Pensiamo per che le aspettative sui rendimenti soffrano anche della memoria dei tassi zero che per molto tempo hanno accompagnato gli investitori italiani ed europei, spiega Pierluigi Giverso, direttore generale di Anima che segue l’Osservatorio.
Un altro tema cruciale quello della sostenibilit. Il sondaggio rivela che la conoscenza degli italiani sul fronte delle opportunit per investire sulla linea di un miglioramento dell’ambiente e della societ sta aumentando. Tra gli investitori solo il 22% non ne ha mai sentito parlare, mentre tra i bancarizzati la quota di chi ignora la possibilit di avere un portafoglio green sale al 42%. La passione per l’argomento, per, negli ultimi tempi si un po’ raffreddata. Complice l’inflazione, che ha tagliato le risorse disponibili, e anche il protrarsi della situazione di conflitto globale che nel frattempo addirittura peggiorata con lo scoppio della questione Israele-Hamas, l’indicatore dell’Osservatorio che misura l’intenzione di privilegiare il rendimento o la sostenibilit pende molto pi di qualche mes e fa a favore del rendimento.