Le Borse europee chiudono in positivo con Wall Street dopo che l’inflazione Usa a ottobre frenata pi del previsto al +3,2% annuo, rafforzando le aspettative che la Fed abbia terminato il ciclo restrittivo di politica monetaria. Francoforte ha guadagnato l’1,77%, Milano l’1,45% e Parigi l’1,39%. Pi cauta Londra che salita appena dello 0,19%.
Piazza Affari
A Piazza Affari svetta Diasorin (+6,88%) sulla sentenza di assoluzione dell’amministratore delegato Carlo Rosa. A stretto giro segue Erg (+6,67%) che beneficia dell’effetto conti dopo il rialzo della guidance per il 2023. In coda, vendite per Leonardo (-2,93%), Unipol (-1,04%) e i petroliferi (Tenaris -1,38% e Saipem -0,82%). Qui i titoli in tempo reale.
Lo spread
Chiusura in calo per lo spread tra Btp e Bund. Alle ultime battute il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark e il pari durata tedesco si attesta a 181 punti dai 184 punti base della chiusura di ieri. In netta flessione, in un clima di generalizzato calo per i rendimenti dei titoli europei, il rendimento del Btp decennale benchmark che ha segnato un’ultima posizione al 4,41% dal 4,56% del riferimento della vigilia. Il rendimento del Bund tedesco scende al 2,60 dal 2,72%. Qui lo spread in tempo reale.
Wall Street dopo l’inflazione Usa
Prosegue in deciso rialzo anche la seduta a Wall Street, grazie al rallentamento dell’inflazione. A ottobre, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono rimasti stabili rispetto al mese precedente, con il dato annuale sceso dal 3,7% di settembre al 3,2%, con il consensus al 3,3%. Il dato core, ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, cresciuto dello 0,2% su base mensile e del 4% su base annuale, il dato pi basso dal settembre 2021, dopo il 4,1% del mese precedente, che era anche il dato atteso per ottobre. Ora, un altro aumento dei tassi d’interesse e’ praticamente “off the table”, dato che gli analisti danno solo il 5% di possibilit di un rialzo a dicembre o gennaio. Al contrario, sono aumentate le possibilit che la Fed possa iniziare a tagliare i tassi d’interesse gi a marzo, esattamente due anni dopo l’inizio del ciclo di rialzi. Secondo il FedWatch Tool di Cme Group, le possibilit di un taglio dei tassi a marzo sono salite dal 10,5% di ieri a quasi il 27%. Nel complesso, i trader credono che la Fed possa tagliare i tassi fino a cinque volte nel 2024. In questa terza settimana di novembre, l’attenzione poi rivolta ai grandi rivenditori, come Walmart, JD.com e Target, che forniranno uno sguardo sulle tendenze dei consumi con le loro trimestrali. Oggi, stato intanto il turno di Home Depot, che ha registrato utili e ricavi sopra le attese e per questo il titolo guadagna il 6,7%; le vendite sono per calate del 3% rispetto a un anno prima e la societ ha pubblicato una guidance sull’intero anno abbastanza tiepida. Microsoft guadagna l’1% e fa segnare un nuovo record intraday, dopo aver registrato tre chiusure record, la scorsa settimana, grazie alla fiducia che circonda lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. In questo momento, il Dow Jones guadagna 561,82 punti (+1,64%), lo S&P 500 sale di 89,83 punti (+2,04%), il Nasdaq in rialzo di 306,48 punti (+2,23%).
Petrolio, gas e valute
Ancora in rialzo il prezzo del petrolio, dopo che l’Opec ha pubblicato il rapporto mensile sul mercato di novembre, segnalando che i fondamentali del mercato petrolifero rimangono forti e il sentimento negativo sulla domanda esagerato: i future del Brent gennaio segnano 83,6 dollari al barile (+1,3%), mentre quelli sul Wti di pari scadenza sono a 79,3 dollari (+1,4%). In lieve calo i contratti del gas scambiati ad Amsterdam a 47,69 euro al megawattora (-0,37%). Sul valutario, l’euro si rafforza e passa di mano a 1,085 (da 1,0673 alla chiusura precedente). La moneta unica vale anche 163,68 yen (da 161,77), mentre il cambio dollaro/yen a 150,82.