Luca Ferrari, cofondatore e ceo di Bending Spoons
C’ un’azienda italiana che, quest’anno, ha prodotto una delle app di intelligenza artificiale (Ai) generativa di maggiore successo nel panorama internazionale. Remini della milanese Bending Spoons stata scaricata da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e ogni mese ha circa 70 milioni di utilizzatori. Per dieci giorni, nel luglio scorso, stata la app pi scaricata a livello globale, anche davanti a Threads che il colosso Meta stava spingendo con forza come alternativa a Twitter (nel frattempo trasformato da Elon Musk in X).
Come funziona il software
La funzione di Remini semplice da enunciare, anche se arriva al termine di tre anni di forti investimenti e di ricerca a Bending Spoons: se si caricano sulla piattaforma una decina di foto di un volto, il software in grado di produrre immagini sintetiche della persona. Spiega il fondatore e amministratore delegato di Bending Spoons, Luca Ferrari: Le immagini di Remini sembrano foto della persona in situazioni e luoghi differenti, con varie caratteristiche: la si pu far sembrare pi giovane, pi anziana, oppure la si pu adattare alle esigenze di un curriculum o magari di una foto per un profilo di social media.
Gli affari
Oggi Remini il primo prodotto di Bending Spoons e rappresenta quasi un terzo dei suoi ricavi, che peraltro stanno esplodendo. L’azienda passata da un fatturato trascurabile nel 2013, quando fu fondata, a 162 milioni di dollari nel 2022 e oggi ha una previsione di oltre 380 milioni di dollari per quest’anno. Non quotata, Bending Spoons preferisce per il momento comunicare in pubblico i propri dati in valuta americana, perch pi di met del suo mercato si trova negli Stati Uniti.

L’azionariato
Con uno staff che ormai salito a 360 persone, l’azienda controllata per poco meno del 70% dai quattro soci fondatori (incluso Ferrari). Il resto del capitale distribuito fra gli addetti che scelgono di ricevere parte della remunerazione in azioni e investitori istituzionali italiani e internazionali come Baillie Gifford, Cox Enterprises, Nb Renaissance, Nuo Capital e Tamburi Investment Partners.
La produzione
Il successo attuale di Remini non nasce dal nulla, n per un colpo di fortuna. Bending Spoons ha gi prodotto app molto diffuse nel mondo, fra cui una di montaggio video che oggi leader mondiale nel suo mercato, una per la condivisione dei documenti di lavoro, un’altra di correzione dei testi e una di ricerca anche negli archivi personali o aziendali (le ultime due basate sull’intelligenza artificiale). Il segreto di Bending Spoons, a sentire i suoi fondatori, la cura ossessiva per la qualit e il rispetto e la valorizzazione rigorosa del merito e della competenza. Questo vale nel software, nel design e prima ancora nel reclutare e promuovere i migliori ingegneri, scienziati, creativi e programmatori sfornati dalle universit.
La selezione dei talenti e il salto di qualit
Da anni Ferrari e i suoi soci organizzano cicli regolari di incontri e competizioni, aperti a giovani e giovanissimi, proprio per stimolare e selezionare i talenti pi promettenti. Con l’ultima app basata sull’intelligenza artificiale generativa sta arrivando un ulteriore salto di qualit. Spiega Ferrari: Abbiamo sviluppato il software di Remini internamente, una nostra propriet intellettuale. Ma inutile chiedergli molti pi dettagli, perch la riservatezza resta una componente fondamentale del vantaggio competitivo anche in questo settore.
Come il Lego
Spiega Ferrari: L’intelligenza artificiale un po’ come i Lego: uno prende magari in licenza un modello open source, lo fa evolvere, ne crea uno proprio, fa lavorare i due modelli insieme e cos via. Nel settore, il contagio e l’ibridazione avvengono costantemente. Lo stesso ChatGpt di OpenAi ha dietro svariati modelli di Ai, alcuni quasi certamente basati anche su licenze di propriet intellettuale di terzi. Per Remini, la maggior parte della tecnologia l’abbiamo sviluppata noi, anche se ci siamo avvalsi dei migliori strumenti messi a disposizione da terzi, dice l’amministratore delegato di Bending Spoons. Che continua: Un aspetto affascinante delle reti neurali che hanno un’abilit di apprendere per certi versi simile a quella delle persone. Come un essere umano diventa pi bravo quando ha migliori strumenti di apprendimento – per esempio, un insegnante pi capace – cos una rete neurale diventa pi efficace al migliorare della qualit e della quantit delle informazioni fornite per il training. Per ottimizzare le nostre Ai, anche utile il riscontro che riceviamo dai nostri utenti.
Il futuro
Pochi centri di conoscenza in Italia stanno afferrando come Bending Spoons l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa sui sistemi produttivi e sulla societ. L’obiettivo di chi lavora in questo campo di creare un’Ai che sia pari o superiore a qualunque essere umano in tutti gli ambiti — dice Luca Ferrari —. Se e quando si arriver a sviluppare un’intelligenza artificiale cos potente, dal punto di vista meramente economico sar impossibile giustificare lo svolgimento da parte di un essere umano di qualsivoglia mansione di natura cognitiva. La prospettiva pu apparire terrificante: nega radicalmente le ragioni dello sviluppo, nel corso di alcune decine di migliaia di anni, della specie vivente pi evoluta del pianeta Terra.
L’impatto sul lavoro
Ferrari per guarda al futuro in maniera pi concreta: Per qualche anno non mi aspetto impatti massicci — dice —. Probabilmente qualche professione vedr un notevole incremento di efficienza e forse una riduzione dei posti di lavoro. Ma nei prossimi decenni penso che queste tecnologie renderanno le attivit professionali di pi o meno tutti noi, un po’ alla volta, inutili. Se andasse cos, i profitti sarebbero concentrati sempre di pi tra chi detiene la propriet intellettuale dell’Ai. Con sempre nuovi problemi da scogliere, fra gli altri, per il welfare e i sistemi d’imposta.
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31 ott 2023