Il mondo delle professioni in trasformazione: economica, culturale e tecnologica. Gli avvocati rappresentano la categoria pi coinvolta dal cambiamento e capace di condurre questa rivoluzione.

Con oltre 2.700 professionisti in tutto il mondo e uffici in oltre 80 paesi, Deloitte Legal la parte del colosso della consulenza mondiale Deloitte attiva nei servizi legali all’impresa. Una multinazionale cresciuta in Italia a un ritmo di oltre il 50% l’anno negli ultimi cinque. Segno evidente di una rapida trasformazione del modello delle law firm e premiata dal mercato. Carlo Gagliardi ceo di Deloitte Legal in Italia dal 2018, dal 2023 guida Deloitte Legal anche nel Nord & Sud Europa e Medio Oriente, primo italiano a ricoprire un ruolo di questa ampiezza geografica in uno studio legale internazionale.
Gagliardi ha scritto la prefazione all’edizione italiana del best seller di Richard e Daniel Susskind, Il Futuro delle Professioni – come la tecnologia trasformer il lavoro dei professionisti. Il testo predice preoccupanti tendenze di lungo periodo per gli avvocati, tra cui l’allontanamento dei giovani dalla professione. davvero questo il futuro? Oggi la pi grande societ immobiliare — afferma Gagliardi— non possiede immobili (Airbnb) la pi grande societ di gestione di auto non ne possiede una (Uber), il pi grande rivenditore al dettaglio non ha negozi (Amazon) e il produttore di auto con maggiore capitalizzazione di borsa (Tesla) non esisteva 20 anni fa. Ci che sorprende che ci sia ancora chi si sorprende delle trasformazioni.
Cosa sta succedendo alla professione di avvocato? Siamo nel mezzo di una rivoluzione digitale, per effetti e portata equiparabile a quella industriale. Affrontiamo sfide simili a quelle dei primi del ‘900: macchine che lavorano in maniera sempre pi efficiente, trasformazione delle mansioni, necessit di specializzarsi per utilizzare strumenti nuovi e per conservare un posto nella “catena” di creazione del valore.
L’economia dei dati ha un impatto? Certo. Il passaggio da una societ basata sulla stampa a una dipendente dalle tecnologie dell’informazione e da Internet sta facendo perdere centralit alle professioni, che fino a oggi sono state la migliore risposta all’esigenza della societ di organizzare e conservare la conoscenza, per restituirla al momento del bisogno. Venendo meno la principale funzione sociale di gate-keeper, stanno cadendo le protezioni di cui noi avvocati abbiamo sempre beneficiato per legge.
Quali protezioni stanno venendo meno per gli avvocati? Basti pensare agli ultimi interventi di riforma e liberalizzazione, con l’eliminazione delle tariffe, l’introduzione delle societ di capitali tra avvocati: il contenzioso rimasta l’ultima attivit davvero riservata a noi. Eccoci, quindi, alle prese con le normali regole di mercato: dinamica competitiva sui prezzi, marketing, investimenti e tecnologia. Temi che ci trovano poco preparati, spesso ideologicamente avversi: di fronte a questi fenomeni, invece di trasformarci ci siamo chiusi nel tentativo di difendere lo status quo, con scarso successo. Alla pressione sugli onorari, ci siamo limitati a ridurli, invece di innovare per rimanere competitivi. Con un effetto negativo sul reddito, frammentazione del mercato e una crescente difficolt di emergere per i giovani avvocati. La conseguenza pi logica il loro abbandono.
Questo il motivo per cui crescono le aggregazioni, anche in Italia? Le piccole strutture non riescono a sostenere gli investimenti necessari, mentre i clienti chiedono sempre di pi a costi minori: la tipica dinamica di mercato dove vince chi riesce a rendere pi efficiente la produzione, difendendo la marginalit. In Deloitte Legal stimiamo che oggi il 25% del nostro lavoro potrebbe essere sostituito dalla tecnologia; oltre il 65% entro tre anni. Sono in gioco forze pi grandi delle preferenze autoreferenziali di noi avvocati. Un’evoluzione gi prima evidente, ora ineludibile. E imminente.
Quale sar il contributo alla crescita del Paese da parte degli studi legali di nuova generazione? Abbiamo molte sfide da affrontare: privacy, sicurezza dei dati, etica ed equit. Rendere il sistema giudiziario pi efficiente possibile. Minori costi, maggiore accessibilit e trasparenza, riduzione dei tempi: benefici significativi per la capacit del nostro Paese di competere. Ci piace pensare che organizzazioni come la nostra siano un fattore abilitante della crescita: siamo costantemente impegnati a supportare amministrazioni e imprese nei processi di trasformazione tecnologica e non solo, integriamo le pi diverse competenze professionali e accompagniamo le imprese all’estero
Quindi ci sono anche ricadute positive in questa trasformazione? Oggi la domanda di conoscenza legale e di servizi pi alta che mai, ma la professione cos come attualmente concepita non esister pi. Dobbiamo preparare i giovani a gestire la combinazione tra diritto e macchine, mettendoli in condizione di utilizzarle, piuttosto che esserne strumento; e poi dobbiamo lavorare su ci che le macchine non fanno, sviluppando anche le softskill. Passare dalla semplice risoluzione dei problemi all’integrazione della conoscenza legale nel processo di creazione del valore cruciale. Modalit pi accessibili, meno costose, di qualit superiore e pi trasparenti, per aiutare persone e imprese, saranno accolte senza riserve: esiste l’opportunit di trasformare il diritto in un fattore abilitante, in un vantaggio competitivo, indirizzando il giusto assetto di modelli di business, le caratteristiche o la distribuzione di un prodotto. Non a caso con Rcs Academy in allestimento (inizio marzo 2024) un master post laurea in Diritto e consulenza legale, law management& tech: nuove competenze del giurista d’impresa.
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