Cinque detenuti, tutti provenienti dalla Casa di Reclusione di Milano Opera, sono stati assunti con contratti a tempo determinato di sei mesi da Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, rispettivamente capofila dei Poli Infrastrutture e Passeggeri del Gruppo FS Italiane. Dopo aver completato un percorso di formazione dedicato, i detenuti lavorano adesso all’interno delle stazioni e degli uffici ferroviari. È entrato così nel vivo “Mi riscatto per il futuro”, il primo accordo attuativo del Protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) e Ferrovie dello Stato Italiane. Il progetto prevede l’attivazione di percorsi per favorire il reinserimento sociale dei detenuti, con l’obiettivo di estendersi ad altri istituti penitenziari italiani in futuro.
Cosa fanno i cinque detenuti assunti
I primi cinque detenuti che hanno preso parte al progetto sono stati selezionati con la supervisione della magistratura di sorveglianza e sono stati individuati insieme a rappresentanti delle risorse umane delle società del Gruppo FS. Tre di loro sono stati assegnati al servizio con Rete Ferroviaria Italiana rispettivamente nei ruoli di addetto alla Sala Blu per i servizi di assistenza ai viaggiatori con ridotta mobilità, addetto a supporto del referente di stazione e addetto a supporto dello staff di formazione della scuola professionale. Gli altri due operano in Trenitalia, in qualità di addetti alla segreteria tecnica di impianto.
Il Protocollo d’intesa tra FS e Dap
A fare il punto sul Protocollo, firmato nel luglio 2022 da Ministero della Giustizia e Gruppo FS Italiane e arrivato a luglio 2023 a un primo accordo attuativo, sono stati Andrea Ostellari, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, Giovanni Russo, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo FS Italiane, presso l’Auditorium di Villa Patrizi, sede centrale del Gruppo. Per Ostellari, il compito principale del Dap è collaborare al pieno recupero e successivo reinserimento dei detenuti: «La bella notizia è che questo compito si può svolgere insieme ad altri attori: imprese e aziende italiane, che scelgano di formare e avviare al lavoro detenuti e persone sottoposte a misure restrittive. Ferrovie dello Stato è una di queste e merita la nostra gratitudine e il nostro incoraggiamento». Senza contare che, ha aggiunto Ostellari, il lavoro è «lo strumento più utile per abbattere la recidiva e recuperare i condannati».
Potenzialmente coinvolte tutte le carceri italiane
Come l’Amministrazione Penitenziaria, il gruppo FS si estende a tutto il territorio nazionale: «Per questo, è potenzialmente in grado di interessare e coinvolgere tutti i 190 istituti penitenziari della Penisola in opportunità di rieducazione e reinserimento della popolazione detenuta», ha sottolineato il Capo del Dap, Giovanni Russo, che ha ha ringraziato il Gruppo FS «per aver deciso di affiancarci in questo impegno per la realizzazione di politiche di sviluppo inclusivo che possono dimostrarsi un grande investimento in campo sociale».
L’impegno del gruppo FS
Il Protocollo d’intesa ha l’obiettivo di favorire l’istruzione, l’orientamento e la formazione professionale dei detenuti sostenendo il loro coinvolgimento in programmi di pubblica utilità, fino ad arrivare a un loro reinserimento nel tessuto civile e sociale delle comunità. Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS, ha dichiarato: «Oggi diamo concreta attuazione a un impegno, che è anzitutto sociale, siglato lo scorso anno, con l’auspicio di estendere tale iniziativa a un numero sempre maggiore di penitenziari. Ringraziamo il Ministero della Giustizia e il Dap per la collaborazione e per aver contribuito alla diffusione di una cultura della responsabilità, presupposto fondamentale per sostenere quei cambiamenti necessari allo sviluppo del sistema Paese e di cui il Gruppo FS si rende portatore».