I prodotti più performanti del 2023, con un incremento medio del +13% a valore, sono stati le conserve di frutta, di pomodori e funghi; zuppe e minestre; salse e sughi pronti; preparati per la panificazione e pasta gluten free. In valori assoluti, il primo comparto rimane il dolciario, con un valore di 18 miliardi di euro. Seguono pasta con 8,1 miliardi, i surgelati con 5,8 miliardi e i prodotti vegetali, che valgono 5 miliardi di euro e comprendono, tra gli altri, marmellate e succhi di frutta, sottoli, sottaceti e verdure pronte.

… e il 40% dell’export made in Italy nel mondo

«I nostri associati sono grandi aziende centenarie che portano il nostro made in Italy nel mondo, imprese globali che operano in Italia e tante Pmi familiari. Abbiamo scelto una casa comune – afferma Paolo Barilla, presidente di Unione Italiana Food – consapevoli delle differenze ma anche di quello che ci accomuna in termini di valori, pensiero imprenditoriale, rispetto per il consumatore. Il Governo ci sta sostenendo nel nostro percorso e siamo sicuri che continuerà a farlo per il futuro. Abbiamo bisogno delle istituzioni per essere sempre più efficaci nell’utilizzo delle risorse disponibili e creare valore per tutta la filiera italiana».

Secondo i dati diffusi durante l’Assemblea, inoltre, ogni 10 prodotti alimentari italiani consumati nel mondo 4 provengono da Unione Italiana Food. «Con un valore di 21 miliardi di euro, le esportazioni pesano il 38% sul fatturato 2023 dell’Associazione. Un risultato nettamente superiore alla media dell’industria alimentare italiana (27%) – sottolinea una nota -. Nel 2023 i comparti più performanti sui mercati esteri sono stati il dolciario (+9%, in particolare le caramelle), i prodotti vegetali (+8%) e il caffè (+6%).

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