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Home » Difesa comune Ue: ecco che cos’è lo European Defence Mechanism (EDM o Med)
Mondo

Difesa comune Ue: ecco che cos’è lo European Defence Mechanism (EDM o Med)

Sala NotizieBy Sala Notizie11 Aprile 20252 Mins Read
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I ministri delle Finanze dell’UE discuteranno a Varsavia, in un incontro informale il 12 aprile, la proposta di istituire un meccanismo finanziario dedicato alla sicurezza: lo European Defence Mechanism (EDM o Med). Si tratta di un fondo intergovernativo che, secondo un documento preparatorio elaborato dal think tank Bruegel su richiesta della presidenza polacca del Consiglio Ue, potrebbe diventare un pilastro per la spesa militare comune, senza gravare sui debiti pubblici nazionali.

Un fondo europeo per la difesa senza debito nazionale

La proposta prevede che il fondo EDM sia dotato di capitale versato e richiamabile, in modo da poter accedere ai mercati finanziari per raccogliere risorse. Il fondo diventerebbe proprietario degli equipaggiamenti acquistati, che poi verrebbero messi a disposizione degli Stati membri dietro pagamento di una quota d’uso. In questo modo, il debito associato all’acquisto di tali beni resterebbe sul bilancio dell’EDM, non su quello dei singoli Paesi – un aspetto cruciale per Stati fortemente indebitati come Italia, Grecia, Spagna o Francia.

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Verso un mercato unico europeo della difesa

Tra gli obiettivi del meccanismo ci sarebbe anche promuovere un mercato integrato europeo per la difesa, oggi frammentato in almeno sette modelli di carri armati, nove tipi di obici semoventi e sette differenti veicoli da combattimento per la fanteria. L’EDM potrebbe agire come agenzia unica per gli appalti in settori strategici, contribuendo a ridurre i costi, migliorare la compatibilità tra sistemi e incentivare economie di scala.

Apertura ai partner esterni all’Ue

Il meccanismo, pur restando intergovernativo, potrebbe aprirsi anche a Paesi esterni all’Unione ma alleati strategici come Regno Unito, Norvegia o Ucraina, aumentando così il potenziale industriale e operativo del progetto. Le forniture sarebbero prioritariamente acquistate da aziende con sede nei Paesi partecipanti, anche se una maggioranza qualificata del consiglio EDM potrebbe autorizzare deroghe nei casi in cui non ci siano alternative competitive.

Focus su tecnologie strategiche

Il fondo si concentrerebbe su quelle capacità militari essenziali ma costose – le cosiddette “strategic enablers” – che finora sono state spesso fornite dagli Stati Uniti: sistemi di comando congiunto, intelligence satellitare, trasporto aereo strategico, difesa antiaerea su larga scala, logistica marittima e, in prospettiva, anche nuovi sistemi d’arma come caccia di quinta o sesta generazione.

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