Dal denaro non dichiarato e nascosto nei contenitori dell’olio, alla droga stipata nei container o nelle bottiglie dello shampoo. E poi, capi di abbigliamento e dispositivi elettronici contraffatti, olio, carburante e sigarette.
Sono solo alcuni esempi di ciò che che viene sequestrato tra porti e aeroporti nelle operazioni portate a segno dal personale dell’Agenzia delle dogane e monopoli e Guardia di finanza. Il panorama è ampio e il valore è elevato.
Il denaro nei contenitori dell’olio
L’ultimo episodio, il 16 maggio a Fiumicino dove, nell’ambito di un’operazione congiunta tra i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Roma 2 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i finanzieri, sono stati sequestrati quasi 200mila euro nel bagaglio di un passeggero in partenza per la Cina, nascosti all’interno di contenitori d’olio e di confezioni di patatine.
Nei primi quattro mesi del 2025, nello scalo romano, sono già state accertate 288 violazioni della normativa valutaria, per un totale di oltre 4 milioni di euro non dichiarati, con l’irrogazione delle relative sanzioni. Non solo, a Ciampino, durante i controlli, sono state intercettate, nel bagaglio a mano di un passeggero in partenza per il Regno Unito, valuta per un importo superiore a 10mila euro e 38 monete britanniche in oro, comunemente denominate “sterline d’oro”, corrispondenti ad un valore di circa 28mila euro. Inoltre, nei bagagli di un altro passeggero, fermato e sottoposto a controllo, sono stati trovati circa 24mila euro occultati all’interno di barattoli di cioccolata splamabile.
Da Gioia Tauro a Genova, caccia alla droga
C’è poi il versante droga. A gennaio il Comando Provinciale di Reggio Calabria, in stretta sinergia e collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha sequestrato al Porto di Gioia Tauro 110 chilogrammi di cocaina «purissima». Se immessa sul mercato, come sottolineato in una nota dall’Adm, la droga avrebbe fruttato circa 20 milioni di euro.