La giunta dell’Unione delle camere penali italiane (Ucpi) delibera «l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie per i giorni 5, 6 e 7 maggio 2025». Lo ha deciso la giunta critica contro il pacchetto sicurezza varato dal governo. L’Unione delle Camere Penali Italiane è un’organizzazione che rappresenta gli avvocati italiani che esercitano la professione nel campo del diritto penale.
Politiche securitarie e carcerocentriche inutili e inique
La giunta si riserva «di assumere ogni possibile iniziativa che, attraverso il coinvolgimento delle Camere Penali territoriali, dell’Avvocatura tutta, dell’Accademia e della società civile, persegua l’obiettivo di rendere i rappresentanti del governo e del parlamento consapevoli della responsabilità assunta attraverso la riproposizione di politiche securitarie e carcerocentriche inutili e inique, che non incidono in alcun modo sul tenore di sicurezza della collettività, e della responsabilità su di essi incombente per ogni individuo che, in ragione della qualità di detenuto, versi in condizioni carcerarie contrarie al senso di umanità».
Sproporzionati aumenti di pena, aggravanti prive di fondamento razionale
Sul sito dell’Unione delle Camere Penali si legge che “Peggio del “DDL sicurezza” c’è solo il Decreto sicurezza”. «La sottrazione dell’iniziativa legislativa alla sua ordinaria sede parlamentare denuncia, ancora una volta, l’abuso della decretazione d’urgenza nella materia penale. Il documento della Giunta», si legge. «Nonostante le annunciate modifiche, restano di fatto tutte le criticità del “pacchetto sicurezza” denunciate dall’Unione delle Camere Penali Italiane relative alla inutile introduzione di nuove ipotesi di reato, ai molteplici sproporzionati e ingiustificati aumenti di pena, alla introduzione di aggravanti prive di alcun fondamento razionale, alla criminalizzazione della marginalità e del dissenso, ed alla introduzione di nuove ostatività per l’applicazione di misure alternative alla detenzione».
Per gli avvocati aumenterà il sovraffollamento delle carceri
«L’entrata in vigore di tali discusse norme, violative dei principi costituzionali di proporzionalità, ragionevolezza, offensività e tassatività – si legge – non farà altro che aumentare la popolazione carceraria, con ulteriore aggravio del fenomeno del sovraffollamento e con il definitivo collasso di strutture oramai allo stremo, come denunciano i quasi quotidiani suicidi, giunti oramai al numero di ventisei dall’inizio dell’anno. La sottrazione dell’iniziativa legislativa alla sua ordinaria sede parlamentare denuncia, ancora una volta, come si tratti di interventi ostentatamente simbolici e come tali privi di ogni effettiva efficacia e che, ad onta del titolo, nulla hanno a che fare con un qualche reale incremento della sicurezza dei cittadini».