Luned 3 aprile al Teatro Franco Parenti, L’umana impresa, lo spettacolo di sei giovani attori che hanno partecipato al progetto di formazione curato dall’Associazione Pier Lombardo e Fondazione Pirelli
Ebbene, questa agognata materia elastica, molle, cedevole, resistente, malleabile, comprimibile, soffice, adattabile, solida e liquida al tempo stesso, finalmente l’abbiamo. Non sappiamo se sulla Terra essa sia tratta, o meno, da elementi naturali; noi l’abbiamo analizzata, ne abbiamo identificato la composizione chimica, siamo gi in grado di iniziarne la fabbricazione sintetica su larga scala (fragorosi battimani). Nel 1957, Dino Buzzati firmava per la rivista Pirelli un testo dal titolo La scoperta della gomma, dove a scovare la straordinaria materia tra i resti di un’astronave umana sono i marziani.
Sul palcoscenico a riproporre il testo di Buzzati ci sono sei giovani attori: Tobia Dal Corso Polzot, Elia Galeotti, Lorenzo Giovannetti, Claudia Grassi, Edoardo Rivoira e Emilia Tiburzi. Diretti da Stefano de Luca, mettono in scena il risultato di una ricerca: L’umana impresa. La fabbrica degli attori. Lo spettacolo, che presentano luned 3 aprile (alle 20.30) al Teatro Franco Parenti di Milano, l’atto finale del progetto di formazione teatrale curato dall’Associazione Pier Lombardo in collaborazione con la Fondazione Pirelli che li ha coinvolti negli ultimi mesi.
L’impresa della P lunga ha aperto loro le porte, cos i giovani attori — selezionati tra i neodiplomati delle Accademie d’arte drammatica di Milano — hanno potuto conoscere la fabbrica e le persone che vi lavorano, addentrarsi tra le carte e le immagini dell’Archivio storico, per poi ricostruire, sulla drammaturgia da loro curata con Veronica Del Vecchio, un viaggio che — dopo l’anteprima per le scuole dello scorso 28 marzo — ora portano davanti al pubblico del teatro guidato da Andre Ruth Shammah (l’ingresso alla serata gratuito con prenotazione su teatrofrancoparenti.it).
Da febbraio, negli spazi del Teatro Franco Parenti, gli attori hanno dato vita allo spettacolo: un’indagine in forma teatrale che parte dalla memoria raccolta in archivio per riflettere su come le imprese — tutte, personali o collettive — nascano da una visione e possano essere motore di cambiamento. In Pirelli c’ da sempre una chiara attitudine alla manifattura di qualit, con un’anima hi-tech. E in Pirelli la fabbrica e il lavoro hanno bisogno di nuove rappresentazioni e nuovi linguaggi: da quello della musica a quello del teatro, commenta Antonio Calabr, direttore della Fondazione Pirelli: Anche in questo caso, come gi successo nel 2018 per la creazione de Il Canto della fabbrica che ha riprodotto in musica i ritmi delle macchine produttive, stata data una nuova interpretazione che solo il codice del teatro pu garantire.
Su un grande schermo appaiono alcune parole, che dividono in capitoli lo spettacolo: Materie, Fabbrica, Macchina, Teatro, Strada, Mondi, Natura, Futuro. I ritmi musicali si mescolano, i suoni della fabbrica incontrano i jingle pubblicitari o le note di Bach. Gli attori ripercorrono i 151 anni di storia della Pirelli e guardano al futuro. Riportano al fondatore Giovanni Battista Pirelli (1848-1932), figlio di un fornaio, che, dalla materia tanto sudata del pane conosciuta fin da bambino, inizia, da ingegnere, a studiare il caucci e nel 1872 fonda a Milano una societ per la vendita della gomma.
Sul testo di Era la mia macchina, scritto per l’occasione da Antonio Calabr, gli attori entrano in fabbrica, dove un operaio evoca le parole di un ingegnere poeta, Leonardo Sinisgalli: E la macchina, docile, lo aiuta…. E poi riflettono sulla capacit di creare connessioni umane, capacit che caratterizza le imprese quanto il teatro, luogo di creazione e metamorfosi.
Accompagnati dai celebri pneumatici ripercorrono i successi ottenuti su pista, nei circuiti e su strada, a partire dalla Pechino-Parigi vinta nel 1907, a bordo dell’Itala, dal principe Scipione Borghese con il meccanico Ettore Guizzardi e l’inviato del Corriere della Sera Luigi Barzini. Negli archivi, gli attori hanno sfogliato le pagine della rivista Pirelli e, in un laboratorio futuristico, ripropongono il testo di Buzzati. Parlano di sostenibilit, del rapporto tra uomo e macchina, tra uomo e natura. E guardano al futuro, dove tra macchine e intelligenze artificiali, la componente fondamentale rimane sempre quella umana.
3 aprile 2023 (modifica il 3 aprile 2023 | 12:07)