Marted 29 agosto con il quotidiano il primo dei tre volumi sull’epica firmati da Giulio Guidorizzi: un racconto dell’Odissea con un’attenzione speciale per i ritratti femminili
I poemi omerici gettano luce sulla Dark Age
, l’et buia cos chiamata per la nostra scarsa conoscenza di essa, ovvero sul Medioevo greco, che va dalla distruzione dei palazzi micenei intorno al 1200 a.C. all’inizio di una nuova era letteraria alla fine dell’VIII secolo a.C. Dipingono una societ che emersa dall’archeologia dell’et del Bronzo e che stata confermata come storica dagli scavi, da Schliemann in poi; il settimo strato del sito di Hissarlik-Troia quello ritenuto contemporaneo alla guerra descritta da Omero, che gi in antico si datava intorno al 1184 a.C. La decifrazione da parte di Ventris e Chadwick, negli anni Cinquanta, delle tavolette di argilla micenee scritte in Lineare B ha confermato alcuni aspetti del dialetto omerico e dei suoi contenuti, come la descrizione di carri, armature ed elmi, e nomi come Hektor, Achilleus, Aias, Orestes.
Gli archivi ittiti da Bogazky, l’antica Hattusa, nella Turchia centrale, hanno riportato testimonianze sulla citt di Wilusa, ovvero Ilio o Troia, vassalla dell’impero ittita, e sul regno degli Ahhiyava, cio degli Achei, al tempo del re Atarshiyash, da identificarsi forse con Atreo, il padre di Agamennone e Menelao, i re rispettivamente di Micene e di Sparta, che furono a capo della spedizione achea contro Troia.
Pur contenendo memorie del periodo miceneo, i poemi omerici furono tramandati oralmente molto pi tardi, alla fine dell’VIII secolo a.C., da cantori che intessevano al nucleo miceneo storie pi recenti, improvvisando e inventando, senza curarsi di eventuali incongruenze. Nel 1934 Milman Parry ascolt un cantore serbo, totalmente analfabeta, recitare a memoria un poema epico della lunghezza dell’Odissea per due settimane, ricorrendo a improvvisazione e a formule mnemoniche ripetitive, tramandate da generazioni di bardi. Qualcosa di simile avveniva nella Grecia antica.
Protagoniste dei poemi omerici sono le relazioni sociali, come l’eroismo dei guerrieri, la passione per le donne, l’amicizia e l’ospitalit verso i naufraghi e i viaggiatori, e i doni, scambiati o trafugati, primo tra tutti Elena di Sparta, rubata a Menelao da Paride-Alessandro e portata a Troia. I viaggi di Ulisse, reduce di ritorno a Itaca dopo dieci anni, rispecchiano le rotte coloniali dei Greci verso Occidente nel VIII secolo a.C. Assieme ai commerci si trasmise nelle colonie anche l’epica, da cui le molte localit italiane che richiamano luoghi omerici: la casa di Circe al Circeo, la sede di Eolo nelle Eolie, le sirene Partenope, Ligea e Leucosia a Napoli e nel golfo di Salerno, Scilla e Cariddi nello Stretto di Messina, le vacche del Sole in Trinacria, la grotta del ciclope Polifemo nelle tante grotte preistoriche, con faraglioni annessi, in Sicilia, l’isola delle capre Aegusa nelle Egadi…
un gioco che dimostra la fitta rete di connessioni del Mediterraneo, ricettacolo di relazioni commerciali, coloniali e di ospitalit fin dalla notte dei tempi.
Ulisse di Giulio Guidorizzi, primo di una serie di tre volumi
sui protagonisti della letteratura antica, in uscita marted 29 agosto con il Corriere della Sera, racconta l’Odissea con un’attenzione speciale per i ritratti femminili, con uno stile sciolto e vivace, e arricchendo il racconto con incursioni nella mitologia greca necessarie per chiarire gli antefatti e il dipanarsi delle vicende narrate da Omero.
Nei poemi omerici, infatti, le donne sono spesso figure simboliche, allegorie, parabole, sogni dell’inconscio, in grado di spiegare concetti psicanalitici ed etici complessi. Il mito
non era una reliquia mummificata, ma un insegnamento vivente rivolto a tutti; del resto l’Iliade e l’Odissea furono una specie di Bibbia dei Greci, presente nell’educazione di ogni Greco in ogni ginnasio.
Penelope la personificazione della fedelt coniugale, in contrasto con l’assassina Clitennestra, la moglie di Agamennone. Le donne sono spose, dee, schiave, maghe, nutrici, figlie, mai eroine: gli eroi sono solo maschi. Escluse dalla gloria, alle donne rimane il lavoro: tutte, comprese le principesse e le regine, sono istruite per lavorare, ed eventualmente per comandare su altre cuoche, tessitrici, domestiche.
Quando incontra Ulisse sulla spiaggia di Scheria, Nausicaa — la figlia di Alcinoo, il re dei Feaci — sta facendo il bucato assieme alle sue ancelle. Penelope trova nella tessitura il trucco per ingannare i 108 pretendenti, sciogliendo di notte l’ordito realizzato di giorno, per ben tre anni. Questo un mondo nel quale lo status inferiore della donna non n nascosto n idealizzato, senza romanticismo n cavalleria.
Ulisse ha nostalgia della sua terra natia, e Penelope fa parte di essa, come madre di suo figlio e padrona della sua casa. Il matrimonio, tuttavia, non costringe Ulisse ad una sessualit monogamica, n gli impone alcun ideale della famiglia. La relazione tra Ulisse e Penelope forte, ma molto meno, per profondit e intensit, di quella tra padre e figlio, o tra compagni di guerra come Achille e Patroclo nell’Iliade.
I poemi omerici insegnano quel che stata a lungo la regola della civilt occidentale: la donna ritenuta un essere per natura inferiore, destinato a procreare e ad amministrare la casa, mentre l
e relazioni significative e gli attaccamenti personali forti si cercano e si formano tra maschi; l’omosessualit parte integrante della cultura greca per secoli.
Le dee si comportano in modo analogo alle donne mortali: Era e Atena vogliono che Troia sia distrutta per l’offesa subita da Paride, che aveva giudicato Afrodite pi bella di loro. Il caso di Elena, figlia di Zeus e di Leda e favorita di Afrodite, eccezionale: la donna che scatena una guerra mondiale tra Oriente e Occidente non passivo bottino di guerra, ma adultera consapevole, e una volta tornata a Sparta dal marito, non riceve alcuna punizione, ma esercita il potere attraverso la conoscenza della magia imparata dagli Egizi. Anche Arete, regina dei Feaci, Circe e Calipso, si distinguono in quanto maghe o straniere o di origine divina, svincolandosi dalla sottomissione caratteristica della tradizione ellenica.
Le prossime uscite su Agamennone e Enea
Esce marted 29 agosto in edicola con il Corriere della Sera Ulisse. L’ultimo degli eroi, in vendita a 8,50 euro pi il prezzo del quotidiano. il primo volume della nuova mini collana di tre titoli dedicata all’epica antica. A firmare la serie Giulio Guidorizzi, docente che ha insegnato Letteratura greca e Antropologia nelle universit di Torino e Milano. Al centro di questa prima uscita l’eroe dell’Odissea, noto per la sua sete di conoscenza e la sua ingegnosit. Giulio Guidorizzi ha gi pubblicato Letteratura greca (Mondadori Universit, 2002); Il mito di Edipo (Einaudi, 2004) con Maurizio Bettini; due volumi de Il mito greco (Mondadori, 2009-2012), la cui introduzione ha ricevuto il premio De Sanctis 2013 per il saggio breve; I colori dell’anima (Raffaello Cortina, 2017); Piet e terrore. La tragedia greca (Einaudi, 2023). Le altre due uscite della collana, a cadenza mensile, saranno Enea, lo straniero
(sabato 30 settembre) e Io, Agamennone (domenica 29 ottobre). I volumi si potranno acquistare in edicola assieme al Corriere sempre allo stesso prezzo. Il progetto grafico a cura di Valeria Gobbi.
28 agosto 2023 (modifica il 29 agosto 2023 | 07:25)