La fresa utilizzata da Webuild per la realizzazione della nuova linea della metropolitana dal 31 ottobre sar esposta all’istituzione dedicata a Scienza e Tecnologia
Con la sua testa, che da sola ha un diametro di 6,7 metri e pesa 58 tonnellate, stata la grande ospite nel marzo scorso della mostra alla Triennale di Milano Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori, in una
sinergia tra cultura e impresa
organizzata da Webuild, gruppo leader nel mondo per la progettazione e costruzione di grandi opere complesse, di cui Pietro Salini amministratore delegato. La testa di cui parliamo quella di una Tbm (acronimo per Tunnel boring machine), una delle sei frese meccaniche usate nella costruzione della nuova linea della metropolitana di Milano.
Ora la testa della talpa meccanica, dopo pi di sei mesi all’ingresso della Triennale di Milano, dove fra l’altro stata scambiata per un’opera d’arte vera e propria — ad un primo sguardo pu evocare un lavoro di Arnaldo Pomodoro o di Arcangelo Sassolino — continua il suo viaggio. Si rimetter in marcia la notte di luned 30 ottobre, attraverso un trasporto eccezionale, per raggiungere il Museo della scienza e della tecnologia, al cui esterno sar visibile dalla mattina successiva. All’inizio c’era anche l’ipotesi di posizionarla da qualche parte nel centro cittadino, come una enorme scultura, ma si preferito un luogo che avesse anche un significato simbolico, come il Museo della scienza.
La nuova linea di metropolitana — spiega Guido Mannella, domestic operations director di Webuild — collega gi l’aeroporto di Linate con San Babila in soli 12 minuti, e in futuro arriver fino a San Cristoforo.
Questa talpa stata soprannominata Stefania: ad ogni Tbm viene dato un nome femminile, perch si lega a santa Barbara, la santa protettrice anche dei lavoratori in galleria. Stefania — aggiunge Mannella — ha scavato da sola circa 3 chilometri di tunnel nel sottosuolo di Milano, una tratta di quei 15 chilometri che la linea svilupper attraverso la citt con 21 stazioni. lei il simbolo di tutte le Tbm oggi al lavoro per il Gruppo Webuild nei cantieri esteri e in quelli italiani.
Nel corso della sua storia, hanno lavorato per il Gruppo altre 200 Tbm — per esempio per la realizzazione del Grand Paris Express, del Cityringen di Copenaghen e della Galleria base del Brennero —, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, arrivando in 50 anni a completare 1.500 chilometri di tunnel. Che sarebbero — conclude Mannella — l’equivalente di un percorso per andare da Milano a Copenaghen in un’unica via sotterranea. Le Tbm sono macchine complesse, di enormi dimensioni (le pi grandi possono sfiorare i 120 metri di lunghezza e avere un diametro di 19 metri), che per funzionare necessitano di una squadra di circa 80 persone, di cui 60 minatori, donne e uomini, esperti del mestiere in sotterranea, e una ventina fra tecnici super specializzati e staff che, durante il percorso, fanno la spola con la centrale operativa fuori dal tunnel. Si lavora, in genere, su tre turni di otto ore ciascuno. La macchina non si ferma, continua a girare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per permettere una migliore efficienza ed economia di servizio e assicurare velocit di avanzamento.
All’interno di Webuild, sono al lavoro oltre 2 mila specialisti nel tunneling, una squadra di professionisti di decine di nazionalit, australiani e statunitensi, europei e sudamericani, e naturalmente italiani, la maggior parte dei quali operai specializzati nei lavori in galleria, periti e ingegneri meccanici, elettrici, elettrotecnici, minerari e meccatronici.
28 ottobre 2023 (modifica il 28 ottobre 2023 | 12:29)