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Due delitti per l’eroe sbadato. Torna il Buonvino di Walter Veltroni

Marzo 6, 2023
nel Cultura
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di ALDO CAZZULLO

Esce il 7 marzo per Marsilio la quarta indagine del commissario di Villa Borghese stavolta alle prese con un caso del ’44: un mistero del passato, un affetto ferito

La sua condizione, sempre sospesa tra amore e morte, gli apparve improvvisamente insopportabile. Gli veniva da piangere, ma non poteva farlo. Non aveva mai potuto farlo: da bambino i suoi genitori ritenevano il pianto una debolezza inammissibile, poi i commissariati non erano certo il luogo migliore per le lacrime, infine da lui le sue donne si aspettavano sempre e soltanto sicurezza e protezione, non fragilità. Insomma, il commissario Giovanni Buonvino l’unico momento in cui poteva piangere era quando stava a casa da solo».


Giovanni Buonvino, il personaggio inventato da Walter Veltroni, è un eroe sbadato. Anziché in un ristorante di via Fratelli Bandiera, alla comunione del figlio di un boss, ha mandato i suoi uomini in un locale di via Fratelli Cairoli, alla cresima del nipote del prefetto. La suocera ebbe un infarto, il bambino rimase sotto choc per mesi, e lui fu trasferito al commissariato di Villa Borghese: non esattamente la prima linea della lotta al crimine; anche perché il commissariato di Villa Borghese non esiste, se non nella fantasia dell’autore. Ma siccome nei libri può accadere di tutto, Buonvino nei gialli precedenti ha risolto un omicidio, smascherato due colleghi infedeli, i gemelli Morrone, si è messo contro una struttura deviata di poliziotti al servizio della massoneria, si è fatta nemica la ’ndrangheta. Possono essere state diverse mani ad armare il killer che ha sparato a Veronica, anche lei poliziotta, la donna che Buonvino ama e ha appena sposato.



Nel quarto libro della serie che Marsilio pubblica oggi, Buonvino tra amore e morte, Veronica si è salvata, vive un tempo sospeso, è sul punto di spegnersi o di risvegliarsi. Il marito commissario si divide tra le cure, che presta con devozione, e l’indagine, per scoprire chi è stato a spararle. A complicare le cose, o a chiarirle, viene ritrovato a Villa Borghese un altro cadavere.

La vittima è Giorgio Caruso, uomo senza fissa dimora, figlio di Pietro Caruso, il questore di Roma nel tempo terribile dell’occupazione tedesca. Caruso ha coperto la banda Koch che torturava gli antifascisti, ha violato l’extraterritorialità della basilica di San Paolo per arrestare resistenti ed ebrei, ha consegnato ai nazisti la lista dei prigionieri da fucilare alle Fosse Ardeatine. È stato fucilato a Forte Bravetta il 22 settembre del 1944, alle due del pomeriggio. Nello stesso giorno e nella stessa ora, ottant’anni dopo, è stato ucciso suo figlio Giorgio. Nello stesso modo: fucilato. Un’esecuzione. Ma per opera di chi? Perché? Per quale motivo il corpo è stato fatto ritrovare proprio a Villa Borghese, davanti alla porta della Casina di Raffaello? È davvero una coincidenza che nello stesso luogo il questore Caruso avesse assistito alla fucilazione di un misterioso personaggio, Alberto Coppola, fascista, truffatore, borsaro nero, giustiziato in fretta e furia quattro giorni prima dell’ingresso degli americani, probabilmente per coprire una misteriosa trama?

Buonvino si trova così a investigare su due delitti. Deve scoprire chi ha tentato di assassinare sua moglie, e chi ha ucciso il figlio del questore Caruso. È sulle tracce di un uomo con una strana cicatrice sotto l’orecchio sinistro, che compare in diversi frammenti di video e in diverse fotografie insieme con Buonvino e Veronica. E ricostruisce una vicenda molto più lontana nel tempo, legata a una delle epoche più dolorose e nello stesso tempo grandiose nella storia del nostro Paese, l’occupazione nazista e la Resistenza. Un tempo di eroismo e di meschinità. Ad esempio Caruso «si difese dall’accusa sulle Fosse Ardeatine dicendo che Kappler premeva per avere l’elenco, e che lui andò in albergo dal potente sottosegretario al ministero dell’Interno Buffarini Guidi, che dormiva, per ottenere il suo consenso a fornire la lista ai nazisti. E quello gli rispose, in pigiama: “Che cosa posso fare? Bisogna che tu gliela dia, se no chissà che cosa succede. Sì sì, dagliela”».

Veltroni costruisce un microcosmo, quello del commissariato immaginario, e attraverso quello restituisce una pagina di storia. Il commissariato è più una famiglia che una squadra di poliziotti d’élite: ci sono «quello che si addormentava all’improvviso, quello che non ci vedeva, quello troppo grasso, quello che stava per andare in pensione, e anche quei due ragazzi che si amavano ma non erano più capaci di dirselo». Tutti si trovano alle prese con un processo del 1944 e con una vicenda troppo più grande di loro. Il presente trova radici nel passato, personaggi di epoche diverse si incrociano, l’irresistibile professor Antonio Areddu e il padre di Italo Calvino inguaiato da un anarchico, Gigi Proietti e il fucile che uccise Kennedy, la tragica fine di Roberto — l’ex compagno di Veronica, secondo la versione ufficiale travolto da un Tir mentre stava per smascherare l’infiltrazione della camorra ai vertici delle istituzioni, governo compreso — e l’affascinante figura di Tatiana Schucht, cognata di Antonio Gramsci e donna di collegamento tra il leader comunista, il partito e la famiglia d’origine.

Tutto ovviamente troverà alla fine una spiegazione e un ordine, sia pure provvisorio. Chi conosce l’autore lo ritroverà in un’atmosfera che è sempre in bilico tra il divertimento e la malinconia, il sorriso e la consapevolezza dell’ineluttabilità della morte. Si ride e si piange. Si sfiora la storia del Novecento e ci si ritrova a prendere un caffè a limitare del parco dei Daini, al chiosco di Ivano: perché quello esiste davvero.

Le presentazioni a Milano e Roma

Il 7 marzo Walter Veltroni presenterà il suo libro a Milano, alle 18.30 alla Feltrinelli di Piazza Piemonte con Cristiana Capotondi e Carlo Verdelli. Giovedì 9 sarà a Roma, alle 18.30, libreria Ubik Spazio Sette, con Massimo Gramellini e Fiorenza Sarzanini (via dei Barbieri 7; ingresso libero fino a esaurimento posti, prenotazioni [email protected]).

6 marzo 2023 (modifica il 6 marzo 2023 | 21:21)

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