La scrittrice accolta nella storica istituzione castigliana. Per lei il seggio di legno e velluto rosso idealmente contrassegnato dalla lettera «X»
Che cos’è un romanzo? È un bolide straordinario, una macchina del tempo che rompe le barriere dello spazio e batte la tirannia di Chronos, l’incorruttibile arbitro dei minuti, dei giorni degli anni. L’immaginazione vince perfino sul progresso tecnologico che, per quanto sofisticato, non ha ancora potuto fermare o, tantomeno, invertire lo scorrere del tempo. Per riuscirci, a ben vedere, basta una penna ben manovrata.
I dotti della Real Academia Española ascoltano e approvano la prolusione che suggella l’ingresso di una nuova e appassionata componente nel loro ristretto consesso: 46 membri che mantengono viva la fiamma dell’amore per il castigliano, accesa 310 anni fa da un gruppo di undici illuminati, sotto la guida di Juan Manuel Fernández Pacheco y Zúñiga.
Tre donne avanzano lungo la «navata» del Salón de Actos della Real Academia Española, a Madrid. Sono passate da qualche minuto le 19 di domenica 8 ottobre e la scrittrice Clara Sánchez sta per ricevere il massimo onore riservato in Spagna a letterati, scienziati, filosofi: una medaglia e una poltroncina di legno e velluto rosso, nel suo caso idealmente contrassegnata dalla lettera «X», che la consacreranno accademica a vita. Come tradizione vuole, è scortata dai due membri ultimi ammessi, cronologicamente, prima di lei: sono due donne, Asunción Gómez-Pérez e Dolores Corbella.
È, questa volta, una cerimonia quasi interamente al femminile. La neo-cooptata si presenta, secondo il protocollo, con un discorso di circa tre quarti d’ora, cui risponderà un’accademica di lungo corso, Soledad Puértolas, per darle il benvenuto a nome della corporazione.
«Perché il tempo non ci aspetta? Il tempo — esordisce Clara Sánchez — è il mistero più misterioso di tutti gli insondabili misteri della nostra esistenza. È come uno di quei grandi magnati dell’Ibex (l’indice della Borsa di Madrid, ndr) dal quale dipendono le nostre vite e che mai vediamo o sappiamo com’è».
Isaac Newton, Aristotele, Albert Einstein: quanti scienziati hanno cercato di ingabbiarlo o almeno di definirlo, prima che qualcuno riuscisse a concepire una nave in grado di sfuggire alle sue leggi? Era il 1895 e il primo omaggio dell’autrice de Il profumo delle foglie di limone è per H.G. Wells e il suo memorabile romanzo La macchina del tempo: «La descrive così bene — sorride Sánchez — che mi piacerebbe averla nel salotto di casa. È fatta di avorio, nichel, quarzo, barre di cristallo, rotaie di bronzo».
Non solo Wells. La romanziera cita Micromega, il racconto di Voltaire, con i suoi protagonisti extraterrestri, Sirio e Saturno, che hanno anticipato le visioni fantascientifiche di Isaac Asimov, di Carl Sagan e dell’astrofisico Avi Loeb. Si riferisce alla leggendaria riflessione di sant’Agostino: «Che cos’è il tempo? Se nessuno m’interroga, lo so; se volessi spiegarlo a chi m’interroga, non lo so».
Ricorda il primo libro che — da adolescente — le fece chiudere gli occhi e immaginare altre realtà: L’invenzione di Morel, di Adolfo Bioy Casares che nel 1940 delineò un’isola beneficiata da due soli e due lune. Era un’edizione del 1972 con la prefazione di Jorge Luis Borges che ancora l’autrice conserva. «Leggendolo mi parve che Bioy Casares stesse profetizzando la disumanizzazione del successo nelle reti sociali, nei mezzi di comunicazione, la pazzia di non concepire una vita piena se non tramite l’esibizione permanente e il permanente successo».
C’è spazio per tante altre penne nel mondo fantastico e senza tempo di Sánchez che ora occupa il posto con la «X» che fu, fino alla sua morte, nel 2021, del poeta Francisco Brines: «Se avessi potuto scegliere la lettera, con tutto il mio rispetto per il resto dell’alfabeto, avrei selezionato proprio questa», dice la nuova titolare.
La scrittrice e i suoi romanzi
Clara Sánchez (Guadalajara, Spagna, 1° marzo 1955), dopo la laurea in Filologia spagnola all’Universidad Complutense di Madrid, esordisce nella narrativa nel 1989 con La forza imprevedibile delle parole, uscito in Italia nel 2017 per Garzanti, che pubblica i suoi libri, tutti tradotti da Enrica Budetta. Nel 2000, con il romanzo
Ultime notizie dal paradiso
(in Italia 2016) Sánchez vince il premio Alfaguara, ma è con
Il profumo delle foglie di limone
(2011, premio Nadal) che raggiunge il successo internazionale: la storia rievoca la guerra civile spagnola e le dittature europee. Tra gli altri titoli:
Le cose che sai di me
(2014), L’amante silenzioso (2018), Cambieremo prima dell’alba (2020) e
I peccati di Marisa Salas
(2022)
15 ottobre 2023 (modifica il 15 ottobre 2023 | 13:17)