Esce marted 7 novembre da Solferino Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao, raccolta degli articoli scritti negli ultimi anni dal celebre fisico. Un viaggio contro pigrizia e ipocrisia: cambiare prospettiva il suo invito. A partire da un dialogo cinese
Il dialogo sulla possibile ma non scientificamente comprovabile felicit dei pesci, nella fattispecie impegnati a nuotare nel fiume cinese Hao, colpisce un grande fisico contemporaneo come Carlo Rovelli, specializzato in Fisica teorica, da tempo collaboratore del Corriere della Sera, autore di fortunatissimi saggi come
Sette brevi lezioni di fisica
,
L’ordine del tempo
,
Helgoland, Buchi bianchi
(tutti Adelphi). Quel confronto sui pesci, spiega Rovelli, porta la firma del Maestro Zhuang, figura centrale della filosofia del taoismo, vissuto nel IV secolo prima dell’era moderna, autore dello
Zhuangzi
, che Rovelli definisce una collezione diseguale di scritti e di detti. Una sorta di leopardiano
Zibaldone
, insomma. Vale la pena di riportare il fulminante dialogo nella sua interezza per comprendere dove vada a parare tutta la storia: Zhuangzi e Hui Shi passeggiavano sul ponte sopra il fiume Hao. Zhuangzi osserv: “Quei pesciolini che si aggirano tranquilli e senza fretta sono pesci felici!”. Al che, Hui Shi obiett: “Tu non sei un pesce; come fai a sapere come sta un pesce?”. Zhuangzi rispose: “Tu non sei me, come fai a sapere cosa so io di come sta un pesce?”. Ma Hui Shi insistette: “Non sono te, ovviamente non so di te; ma tu non sei un pesce e questo abbastanza per dedurre che non sai cosa piace a un pesce”. Ma Zhuangzi concluse: “Torniamo al punto di partenza. Quando hai detto “come fai a sapere come sta un pesce?”, tu lo sapevi che lo sapevo. Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao”.
Rovelli rilegge il tutto nel secondo decennio del terzo millennio dell’era moderna, cita il saggio Cosa si prova ad essere un pipistrello? del filosofo statunitense e docente alla New York University Thomas Nagel (testo uscito nel 1974, apparso assai pi tardi in Italia da Castelvecchi) e ci spiega perch quel confronto lo abbia tanto colpito. Tutto merito dell’ultima frase di Zhuangzi che, argomenta Rovelli, demolisce la questione dell’impossibilit di conoscere altre menti e riporta il tutto nell’ambito del discorso comune. La conoscenza non qualcosa che sta fuori dalla natura: essa stessa parte del mondo naturale… la pi acuta obiezione a ogni forma di dualismo che ho mai incontrato. E insieme all’intera formulazione del problema della conoscenza in termini di radicale distinzione fra soggetto e oggetto. Formulata pi di due millenni fa. Ecco perch Rovelli ha deciso di dedicare a Zhuangzi il titolo (Lo sapevo, qui, sopra il fiume Hao) di questa raccolta di 38 tra suoi interventi e articoli per giornali, in massima parte apparsi sul Corriere della Sera, in uscita marted 7 da Solferino editore. L’inevitabile gabbia della forma giornalistica, seguendo i diversi interventi su temi tra i pi vari (riecco lo Zibaldone, e riecco dunque lo Zhuangzi, l’articolo in questione uscito sul Corriere il 24 ottobre 2021) obbliga positivamente Rovelli alla sintesi e alla pazienza divulgativa (mai per pedagogica, per fortuna). Si comprende insomma che i testi (messi insieme nel volume senza criterio cronologico, forse in omaggio al tema di fondo della ricerca rovelliana) seguono una sola legge: la curiosit dell’autore, il suo desiderio di riflettere su uno spunto o sull’attualit che ci accomuna tutti.
Rovelli accetta la sfida e lascia trasparire quella capacit anticipatrice che solo alcuni intellettuali riescono ad avere. Siamo alla fine del maggio 2020, nel cuore dell’emergenza Covid, il vaccino non stato ancora trovato. Il titolo dell’intervento Ci si salva solo insieme. Scrive Rovelli in quei giorni: Il primo Paese che svilupper il vaccino lo vorr tenere per s. Qualcuno ha gi proposto di farlo. La rottura dell’interdipendenza economica, di cui si parla in diverse parti del mondo, aprire la porta a conflitti crescenti, alla guerra, alla povert diffusa. A rigettare nella miseria milioni di esseri umani che ne sono usciti negli ultimi decenni. Il Rovelli del 2023 aggiunge in nota: Questa rottura, o, come si dice ora, decoupling, purtroppo esattamente quanto sta avvenendo ora. Il fisico spesso lascia spazio a osservazioni che ci riportano alla realt pi pragmatica, talvolta ottimisticamente. In un paragone sul divario economico Usa/Italia, dopo aver fatto (per dirla con ironia, trattandosi di un grande fisico) i dovuti calcoli, scrive: Anche indipendentemente da queste differenze sociali profonde, per la maggioranza dei cittadini economicamente pi conveniente essere in un sistema politico-sociale come quello italiano che non in uno come quello americano. Con tutti i disastri italiani, viviamo in un Paese dove la maggior parte della popolazione economicamente quasi una volta e mezzo pi agiata che la maggioranza della popolazione del Paese pi potente del mondo. Qualche volta forse non sarebbe male ricordarlo.
L’elogio dell’Italia si ritrova anche quando Rovelli (ottobre 2021) applaude per il Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi: La fisica di Parisi caratterizzata da quella capacit di muoversi fra campi diversi che il marchio di un grandissimo scienziato; ma anche espressione dell’aspetto migliore della cultura italiana: la capacit di guardare i problemi dall’alto, con lungimiranza, al di l delle specializzazioni, e anticipare le grandi direzioni di ricerca che si possono rivelare fertili. La definizione pu funzionare anche per la speculazione umanistica, e chiss che Rovelli non intendesse davvero questo parlando per di Fisica e superando cos quella contrapposizione tra cultura classica e cultura scientifica di cui da anni per esempio si lamenta un altro grande intellettuale come l’archeologo Andrea Carandini. Struggente e sincero, per niente formale, l’addio della fine di luglio 2021 a Roberto Calasso, editore delle opere di Rovelli: Ci mancherai, Roberto. Il mondo ha bisogno di persone come te. Coraggiose, controcorrente, piene di intelligenza, di curiosit, di domande a cui non hanno risposta, che sanno aprire spazi nuovi al pensiero: organizzare la realt per dare spazio perch il pensiero cresca e si diffonda. Grazie Roberto. Hai cambiato la vita a me e a tantissimi di noi. Non cos scontato che uno scienziato di successo ammetta che un estraneo al suo campo di ricerca gli abbia cambiato la vita.
L’approccio torna nella confessione sul suo L’ordine del tempo (il mio libro pi intimo, esistenziale, quello che ho spacciato per divulgazione scientifica su relativit, termodinamica e quanti di spazio ma piuttosto il mio balbettare sul senso della vita e sulla consapevolezza dell’impermanenza) quando racconta nell’agosto scorso, poco prima della Mostra del Cinema di Venezia, di come la regista Liliana Cavani (uno dei miei miti guida) ne abbia tratto il film poi presentato fuori concorso. La raccolta antologica fa insomma emergere il filo rosso che tiene tutto insieme: anche a Rovelli, lo ammette lui stesso, capita di balbettare sul senso della vita esattamente come succede a tutti noi. quel beneficio del dubbio (so di non sapere) tipico di chi invece sa davvero. E aiuta noi altri a capire.
3 novembre 2023 (modifica il 3 novembre 2023 | 20:33)