Esce in edicola con il quotidiano sabato 6 maggio il primo volume di una trilogia che racconta le origini, l’ascesa e (soprattutto) il perch di un fenomeno planetario. L’analisi di Stefano Antonelli e Gianluca Marziani
Banksy nasce a Bristol nel 1974, anzi no a Yate nel 1973.
Con Banksy funziona cos: gli unici fatti oggettivamente veri sono le sue opere; quanto alla sua vita risulta complicato distinguere la verit epistemologica da quella mitologica. Molta conoscenza condivisa tocca pi la leggenda che la verit, ma in fondo sar nelle sfumature di questo confine che tenteremo di decodificare la vita e le opere di un artista che ha scelto di consistere pi che di esistere.
Nel decennio 2000-2010 le pratiche di Street Art, emerse nei primi anni Ottanta (graffiti e post-graffiti), tornano in auge ma in una direzione nuova, influenzata da una visione critica dell’ecosistema urbano, del modello economico globale e delle disuguaglianze che quest’ultimo genera.
La fine del XX e l’inizio del XXI secolo sono la cerniera della maturazione identitaria di Banksy. Un’epoca in cui emergono controculture eterogenee che criticano il sistema neoliberista, reagendo con idee e azioni dalle finalit etiche omogenee. L’anno che gli storici considerano l’inizio di un movimento attorno a queste istanze il 2000 a Seattle, in occasione della conferenza ministeriale del Wto (World Trade Organization), l’Organizzazione mondiale del Commercio. Al grido di un altro mondo possibile il movimento si riunisce prima a Porto Alegre (Brasile) per il Forum sociale mondiale, in opposizione al Forum economico mondiale che si tiene a Davos; poi a Genova in occasione del G8 del 2001, dove l’idea del cambiamento subisce una repressione feroce, lasciando sul terreno delle illusioni il corpo di Carlo Giuliani; finch a settembre 2001 crollano le Torri gemelle a New York e il mondo subisce la prima tragedia globale del nuovo millennio. Le istanze del movimento si propongono come critica alle multinazionali, allo sfruttamento del lavoro minorile, al favoreggiamento delle guerre, al dominio dei sistemi bancari, al copyright, al controllo sociale, alla sostenibilit ambientale. Ognuna di queste istanze, opera dopo opera, stata trasformata da Banksy in un’operazione artistica e culturale.
In quei giorni nelle citt occidentali sono attivi giovani artisti che si fanno notare per i modi della loro protesta. Realizzano interventi dalle forme semplici e dirette, sfruttando i muri conquistabili nelle citt. Gli abitanti, che gi conoscono l’estetica vandalica del writing, scoprono una rinnovata produzione visiva che somiglia all’arte tradizionale e ai codici pubblicitari. Si tratta di messaggi dal linguaggio comprensibile, di rapido impatto, elaborati con un’estetica inclusiva e sensoriale. Gli artisti firmano le loro opere con pseudonimi come Banksy, Vhils, Space Invader, Obey, Blu, Sten Lex… Sono in contatto tra loro attraverso le neonate reti social (Photolog, Myspace), vengono indifferentemente da writing, illustrazione, grafica digitale, studi accademici o dalle combinazioni di questi linguaggi. Vivono di regola nelle grandi citt occidentali, sono quasi sempre bianchi e rappresentano i figli elettrici della classe media.
Il passaggio dagli interventi veloci sui muri urbani a quelli pi complessi sui grandi edifici solo questione di tempo. Intorno al 2010 la diffusione dei social network accelera la popolarit delle immagini che gli stessi artisti condividono. Si tratta di fotografie che documentano dipinti su muri perimetrali, facciate di edifici, cassonetti, cassette postali, case abbandonate e quant’altro si possa rivestire nell’ambiente cittadino. Tra il 2010 e il 2014 la Street Art coinvolge milioni di utenti sui social network, mietendo un consenso con numeri da musica pop. Nel 2012 esplodono i festival di Street Art in tutta Europa. Un fatto generazionale ormai diventato fenomeno.
Cresce una nuova tipologia d’artista, perfetta fusione tra l’archeologo urbano, l’antagonista militante e il visionario che metabolizza citazioni. L’artista urbano diventa un editorialista visivo che risponde alle contraddizioni del potere con un’estetica retrofuturista e inclusiva, fatta di bellezza e vestibilit, grazia e ironia. I dipinti appaiono la mattina dal nulla, vengono fotografati e poi condivisi. Tutto molto diverso dal sistema canonico dell’arte contemporanea, potremmo dire l’opposto per approccio e risultato. Questa nuova genealogia di artisti ha un suo ideale archetipo nel Manierismo fiorentino del tardo Cinquecento. Dopo l’apogeo rinascimentale, ricordiamolo, gli artisti raccontano una crisi e lo fanno sostituendo il principio d’invenzione, tipico dell’innovazione pura, con quello della citazione, tipico dell’avanguardia che affronta la frattura, la precognizione di una condizione postmoderna, come direbbe Jean-Franois Lyotard. Gli artisti prelevano dalla Storia per riparare il presente attraverso il passato. Con un approccio postmoderno, la Street Art dispiega un immaginario della citazione, della memoria riconvertita e della postproduzione. Gli artisti recuperano e aggiornano la pittura, la manualit, il disegno, la tecnica e, quindi, una specifica identit dell’artista come homo faber totale, alimentando una visione romantica ma militante che si distingue dalle esperienze artistiche tradizionali.
Questo libro racconta la vita e le opere dell’indiscusso protagonista di un nuovo paradigma della creazione. Un outsider esemplare, l’unico che, operando fuori dal sistema ufficiale, ne ha conquistato il vertice di comando, saltando la filiera del cosiddetto Artworld, presentando il suo lavoro non pi a curatori, critici o direttori di musei, ma direttamente al pubblico, rimettendo l’opera al centro del discorso sociale. Sostiene Banksy che l’arte non come le altre culture perch il suo successo non determinato dal suo pubblico. La gente riempie ogni giorno sale da concerto e cinema, leggiamo romanzi a milioni e acquistiamo dischi a miliardi. Noi persone influenziamo la produzione e la qualit della maggior parte della nostra cultura, ma non la nostra arte.
Banksy uno dei pochissimi artisti viventi che fonde assieme importanza e significato, usando la sua potenza mediatica per lanciare messaggi moralmente significativi. Ad aiutarci ecco le parole dell’artista Jeff Koons: C’ una differenza fra importanza e significato. Qualcosa che viene proposto ripetutamente dai media pu essere importante, ne siamo coscienti grazie alla ripetizione. Ma il significato appartiene a un regno superiore.
Dal 6 maggio in edicola – Gli esordi di un genio globale e sfuggente
Da sabato 6 maggio in edicola con il Corriere della Sera il primo volume della serie Banksy, trilogia curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani (qui sopra l’introduzione) che racconta l’artista attraverso le sue opere dalle origini a oggi, compresi gli ultimi lavori in Ucraina. I volumi sono di grande formato e resteranno in edicola ciascuno per un mese, al prezzo di euro 12,90 pi il costo del quotidiano.
dedicato proprio agli inizi questo primo volume che parte dagli anni di Bristol, per poi affrontare il linguaggio di un artista globale e sfuggente che adora i giochi di parole, i doppi e i tripli sensi, le pronunce che cambiano il significato, che riconosce la potenza di un muro — una delle cose peggiori con cui puoi colpire qualcuno — che ha deciso di passare dai graffiti allo stencil mentre si nascondeva dai poliziotti, e che ha un obiettivo: Raggiungere il pubblico con ogni sorta di immagine e in ogni sorta di luogo. Frasi famose, le opere e la loro genesi, collaborazioni eccellenti: in questo primo volume ci sono tutti i primi passi della leggenda Banksy raccontati da Stefano Antonelli (1966), curatore, fondatore e direttore artistico di 999 Foundation, e da Gianluca Marziani (1970), che dirige la piattaforma Poetronicart, curatore e ideatore di mostre d’arte contemporanea. Antonelli e Marziani sono anche direttori del Sam – Street Art Museum di Narni (Terni), aperto da luned 1 maggio nella Rocca Albornoz: un polo culturale pubblico, l’unico museo in italia dedicato alla Street Art, che ospita la prima collezione permanente di opere originali di Banksy (oltre trenta pezzi). Le prossime uscite saranno sabato 3 giugno e sabato 1 luglio
4 maggio 2023 (modifica il 4 maggio 2023 | 09:07)