Il 9 ottobre a Milano l’annuncio del vincitore della 22ª edizione del riconoscimento, poi, dal 10 al 15, l’esposizione di tutti i lavori al Museo della Permanente
Il tempo e la memoria. Sono questi i due elementi che caratterizzano la ventiduesima edizione del Premio Cairo, dedicato ai giovani artisti. L’iniziativa è stata presentata il 13 settembre a Milano nella Sala Buzzati del «Corriere della Sera» dove sono intervenuti Michele Bonuomo, direttore del mensile «Arte» (Cairo Editore); Urbano Cairo, presidente di Cairo Editore, presidente e amministratore delegato di Rcs; Emanuele Fiano, presidente del Museo della Permanente; e l’artista Emilio Isgrò, che fa parte della giuria — presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino e formata da autorevoli esperti — che sceglierà il vincitore del 2023.
La proclamazione dell’opera vincitrice si terrà lunedì 9 ottobre proprio al Museo della Permanente, a Milano, anche in streaming; poi, dal 10 al 15 ottobre, la mostra, con le opere inedite di questa edizione e quelle della Collezione Premio Cairo, sarà aperta gratuitamente al pubblico.
«Il concetto del tempo attraversa tutte le opere che sono state selezione — ha sottolineato Bonuomo —. Essere del proprio tempo, oggi più che mai, significa innanzitutto restituire all’arte, in tutte le sue forme espressive, quella sua capacità di interpretare e rielaborare stati di coscienza e segnali che si spingono ben oltre la realtà contingente».
Tra le opere selezionate Bonuomo anticipa, come tendenze, «un ritorno della disciplina pittorica» e un’idea di memoria «che non significa nostalgia del passato, ma tradizione che sostanzia il presente e prefigura il futuro».
L’edizione 2023 segna il ritorno al Museo della Permanente, che aveva ospitato il premio dal 2002 al 2015; le ultime edizioni, a parte quella che non si è tenuta per la pandemia, si erano svolte al Palazzo Reale. Il presidente Fiano ha salutato come «un grande onore» il ritorno alla Permanente, luogo che appartiene alla storia e alla memoria del Premio Cairo.
Ha aggiunto: «Ho sempre pensato che la competizione, la verifica, il confronto tra opere di giovani artisti dovrebbero essere di casa in un luogo come la Permanente: si dice che proprio qui Marinetti e Boccioni abbiano cominciato il manifesto del Futurismo». E ha concluso: «Speriamo che l’occasione del premio diventi permanente».
Emilio Isgrò, l’artista delle «cancellature», è stato invitato a dare un consiglio ai giovani artisti selezionati e in generale alle giovani leve dell’arte: l’atteggiamento migliore è «di non diventare maestri ma di restare allievi. I veri artisti restano tali per tutta la vita, perché continuano a imparare». E a proposito del ruolo dell’arte e dell’artista nella società ha osservato: «Gli artisti da aiutare, come fa con merito il Premio Cairo, sono quelli scomodi, perché quelli comodi non servono a niente. L’arte è una spia che indica dove va il mondo e per questo non può essere imbrigliata. Da sessant’anni viviamo con un modello dell’arte, che è quello della Pop Art, che ha permeato di sé tutto, è ora di creare altri modelli. Mi piace pensare che questo premio vada in questa direzione».
Al presidente Cairo il compito di ricordare come è nato il premio: «Nel Duemila non avremmo mai immaginato che tale riconoscimento, ventitré anni dopo, sarebbe stato ancora in essere e anzi sempre più vivo». Racconta: «Era un’idea che mi aveva proposto l’allora direttore di “Arte”, il compianto Nuccio Madera; era un amico a cui da appassionato d’arte mi capitava di chiedere informazioni sulle tendenze. Mi propose un premio per i giovani artisti con qualcosa da esprimere attraverso la pittura, la grafica, i video, la scultura e così cominciammo…».
A proposito di memoria sia Bonuomo che Cairo hanno sottolineato la felice coincidenza che a ospitare il premio sia un edificio, il Palazzo della Permanente, progettato verso la fine dell’Ottocento da Luca Beltrami (1854–1933). «Lo stesso architetto — ha osservato Cairo — che poi ha progettato il palazzo del “Corriere della Sera” in via Solferino, che abbiamo ricomprato lo scorso anno. Una coincidenza bella e significativa per noi».
A margine della presentazione del premio, Cairo si è poi soffermato su altri temi dell’editoria e del mondo dell’informazione. Ha commentato positivamente le novità riguardo il polo editoriale che fa capo alla famiglia Angelucci: «C’è spazio per tutti e ben venga chi vuole investire sui giornali, cartacei o online. Credo sia sempre una cosa positiva il fatto di avere investimenti nel settore e quindi benissimo che lo facciano gli Angelucci in questo caso con “il Giornale” e con “Libero”».
Invece, parlando del «Corriere», ha ribadito la necessità per il quotidiano di «stare molto attento e sul pezzo» sia per l’online («che è una componente fondamentale») che per il cartaceo («che è sempre una parte significativa ed importante»). E ha aggiunto: «Stiamo anche facendo un grande lavoro di potenziamento delle edizioni locali e di una maggiore uniformizzazione: stiamo pensando di avere un vicedirettore responsabile di tutte le edizioni locali del “Corriere”, perché è importante avere una certa uniformità pur nell’autonomia che hanno i singoli direttori delle singole edizioni locali».
Riguardo i traguardi: «Abbiamo la possibilità di crescere nello sviluppo degli abbonamenti all’online del “Corriere”, della “Gazzetta dello Sport” e nello sviluppo delle edizioni locali; una grande possibilità di crescita interna, che è quello che ha fatto il “New York Times”». Infine, a proposito della raccolta pubblicitaria di Rcs del terzo trimestre e dell’intero 2023, ha confermato un trend positivo: «Direi che c’è una buona tendenza».
Selezionati dal mensile «Arte». Tutti i finalisti in gara
I ventuno giovani artisti selezionati dalla redazione di «Arte» per la 22ª edizione del Premio Cairo sono: Alessio Barchitta (1991); Andrea Barzaghi (1988); bn+Brinanovara (Giorgio Brina, 1993; Simone Novara, 1994); Andrea Bocca (1996); Giuditta Branconi (1998); Nina Carini (1984); Martina Corà (1987); Michele D’Agostino (1988); Roberto de Pinto (1996); Marco Emmanuele (1986); Luca Grimaldi (1985); Rebecca Moccia (1992); Ismaele Nones (1992); Eric Pasino (1997); Stefano Perrone (1985); Giuliana Rosso (1992); Giorgio Salvato (1984); Lena Shaposhnikova (1990); Alessandro Sicioldr Bianchi (1990); Eltjon Valle (1984). A chi vince andrà un premio di 25 mila euro e l’opera entrerà nella Collezione Premio Cairo.
18 settembre 2023 (modifica il 18 settembre 2023 | 17:00)