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Home » Crosetto-Tajani: l’Italia centra il 2% del Pil per la Nato. L’opposizione: «Ci siamo arrivati in una notte?»
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Crosetto-Tajani: l’Italia centra il 2% del Pil per la Nato. L’opposizione: «Ci siamo arrivati in una notte?»

Sala NotizieBy Sala Notizie15 Maggio 20254 Mins Read
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È scontro tra governo e opposizioni sulla soglia del 2% del Pil da destinare alla difesa. Da una parte Crosetto e Tajani a comunicare che l’Italia ha raggiunto questo target (partendo dall’1,57%); dall’altra le opposizioni a chiedere dove siano state trovate le risorse aggiuntive. «Quello che ci eravamo impegnati a fare l’abbiamo fatto», ha assicurato Crosetto. E ancora: «Il risultato l’abbiamo raggiunto ed è già una cosa importante». «Sappiamo benissimo che questo è un punto di partenza – ha aggiunto il responsabile della Difesa a margine della cerimonia per il cambio al vertice dell’Aeronautica Militare -. Il nostro obiettivo non è raggiungere un risultato numerico ma quello di avere le capacità che la Nato ci chiede di dare all’Alleanza e di avere la capacità di mettere in sicurezza e difendere questo Paese».

Tajani: raggiunto il 2% del Pil per difesa e sicurezza

Sulla stessa linea di Crosetto, Tajani. «L’Italia ha raggiunto il 2% del Pil per la spesa in difesa e sicurezza», ha confermato il ministro degli Esteri alla ministeriale informale della Nato ad Antalya, in Turchia. «Il documento è già sul tavolo di Rutte» (il segretario generale della Nato, ndr), ha spiegato il ministro, al suo arrivo alla riunione, sottolineando che la premier Giorgia Meloni annuncerà ufficialmente questo risultato durante il vertice dell’Aja in programma dal 24 al 26 giugno.

Difesa, Faraone (Iv): «Spesa fino a 2% in una notte? È imbroglio»

Dubbi e perplessità dalla parte dell’opposizioni, che parlano di imbrigli e trucchi contabili. «Non c’è stata seduta parlamentare, intervista sui giornali o in tv, in cui il ministro della difesa, Guido Crosetto, non abbia lanciato appelli al Parlamento affinché si raggiungesse l’investimento del 2% del Pil da destinare alla difesa”. È quanto ha scritto sui social Davide Faraone, vice-presidente di Italia Viva. «Aveva anche litigato col collega al governo, il Ministro Giorgetti, affinché si centrasse il risultato. Oggi ci svegliamo, e senza alcuna manovra economica, senza alcun provvedimento, leggiamo una dichiarazione dello stesso Crosetto: “Raggiunto il 2% per la difesa, quello che ci eravamo impegnati a fare lo abbiamo fatto!”. È stato più bravo del Divino Otelma: 10 miliardi, per passare dall’1,57% del Pil al 2%, trovati in una notte. Come i ladri di Pisa. E noi preoccupati a domandarci quali tagli fossero stati necessari. E invece no, basta qualche trucco contabile: considerare nel conto della difesa le pensioni dei militari, la Protezione civile, la vigilanza privata, i vigili urbani, i soldatini di piombo, i giochi da guerra della PlayStation e la NATO è accontentata. Non c’è nulla da fare, è sempre più il governo degli imbroglioni», ha concluso Faraone.

Silvestri (M5s) a governo: «Quali tagli per 2% Pil?»

Pressing anche dei Cinque Stelle. «Chiediamo un’informativa urgente, anzi urgentissima al ministro Crosetto o al ministro Tajani, perché dai loro annunci abbiamo scoperto che l’Italia in una notte ha raggiunto il 2% del Pil per le spese militari» ha affermato il deputato M5S Francesco Silvestri, intervenuto alla Camera. «In una notte, cioè giovedì scorso stavamo all’1,5 e ora siamo al 2 – ha aggiunto – . Visto che il bilancio integrato della difesa nell’ultima legge finanziaria era di meno di 35 miliardi e che il 2% del Pil sono invece 45 miliardi, gli italiani vorrebbero sapere dove il ministro Harry Crosetto Potter ha trovato in una notte 10 miliardi da poter investire nella spesa militare, mentre fuori c’è un Paese ossessionato dai problemi della sanità, del caro bollette e del carovita». «Visto che il ministro Tajani ha anche aggiunto che il documento che attesta questo risultato è già stato inviato al segretario generale della Nato Rutte, ce lo potete far arrivare anche a noi umili parlamentari? Vogliamo capire se avete fatto un gioco delle tre carte o siete andati a svaligiare qualche fondo dello Stato utile ai cittadini», ha concluso Silvestri.

Rutte: «Aumento della spesa sarà tema chiave all’Aja»

Nelle ultime ore Rutte ha spiegato: «Oggi abbiamo affrontato in profondità alcune della questioni chiave per il vertice dell’Aja, tra cui aumentare la spesa nella difesa, che è un tema chiave, sarà uno dei risultati chiave del summit. Ci deve essere un percorso credibile per gli obiettivi che concorderemo all’Aja, sia sulla difesa classica che sulla sicurezza in generale». Secondo fonti dell’Alleanza, il segretario chiederà di aumentare gradualmente il livello della spesa per la difesa fino al 5% del Pil entro il 2032, articolando gli aumenti su due livelli: il 3,5% per la difesa in senso stretto, basandosi sui criteri attualmente previsti dalla Nato e in linea con gli obiettivi di capacità che saranno fissati a giugno, e un 1,5% in spese per la sicurezza i cui criteri andranno invece negoziati. Il governo italiano sarebbe favorevole a una discussione su questo punto. Secondo Tajani sarebbe «più giusto» destinare un 3% alla Difesa e un 2% alla sicurezza.

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