Nel 2024 in Italia saranno circa 5.580 le aperture attese di negozi e locali di insegne del commercio moderno con un +6,6% sul 2023. Di queste circa 3.240 sono previste nella seconda metà dell’anno contro le 1.650 dello stesso periodo del 2023 e complessivamente verranno creati oltre 33mila nuovi posti di lavoro. Queste le stime elaborate dal Centro studi Confimprese presentate in occasione del Retail Summit organizzato in collaborazione con Jakala e dedicato agli scenari, sfide e opportunità portare dall’intelligenza artificiale, che si è concluso ieri a Stresa a cui hanno partecipato circa 200 ad e top manager di insegne del retail. Invece il trend di chiusura dei punti vendita dovrebbe risultare debole ed essere pari a circa il 2% rispetto al 2023. Le cessazioni sono legate soprattutto all’eccessiva onerosità dei canoni d’affitto dei locali e alla razionalizzazione della rete commerciale.

Settore resiliente

«Nonostante le tensioni internazionali e le dinamiche macroeconomiche il 2024 dovrebbe essere un anno positivo per le reti di punti vendita, trainato dal settore della ristorazione – commenta Mario Resca, presidente Confimprese, associazione che rappresenta oltre 450 brand commerciali, 90mila punti vendita e 800mila addetti –. Rispetto alle stime di inizio anno registriamo una buona tenuta del retail che, rispetto al commercio tradizionale, può contare sulla forza del brand sviluppato attraverso le catene distributive. Tuttavia, siamo penalizzati dalla asimmetrie tra off e online. Il mondo del commercio è profondamente cambiato e la riforma del settore è urgente, non è pensabile richiamare e adottare decreti del 1998 o 2001 per le vendite online, quando tale canale era sconosciuto. È necessario che il legislatore riveda l’intero impianto normativo per equiparare i canali di vendita e si renda consapevole che il retail muove complessivamente 445 miliardi di fatturato. È il vero motore dell’economia italiana».

Nelle aperture, sia pure con un consuntivo di oltre 2mila punti vendita inaugurati nei primi 6 mesi dell’anno, le imprese hanno adottato a inizio 2024 una maggiore prudenza nell’espansione delle rete commerciale, anche alla luce di un inizio anno non brillante per i consumi in flessione del -0,8% nel progressivo gennaio-maggio 2024 sullo stesso periodo 2023 secondo i dati dell’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala. Nonostante ciò vengono rispettate le previsioni di inizio anno. Il trend resta in area positiva e i dati delle aperture del secondo semestre sono in miglioramento rispetto lo stesso periodo 2023 quando le aperture si erano fermate a quota 1.650.

Per quanto riguarda i canali di vendite il campione osservato ritiene prioritario per tutti è quello del travel oltre ai centri commerciali, outlet e retail park. Lo confermano tutte le catene del settore abbigliamento e accessori, l’82% di quelle della ristorazione e il 62% di “altro retail” (arredo e complementi per la casa, librerie, giocattoli). Significative le aperture anche nei negozi di prossimità e aree periferiche e nelle vie dello shopping delle grandi città, privilegiate dal 38% di altro retail, dal 33% di abbigliamento-accessori e dal 29% della ristorazione. Invece il trend delle chiusure dovrebbe risultare debole nell’arco dell’anno, pari a circa il 2% di chiusure rispetto al 2023. Le cause sono legate all’eccessiva onerosità delle location, a dirlo il 70% del campione, agli interventi di razionalizzazione della rete distributiva (65%) con una netta crescita rispetto al 27% del 2023. Si registra un aumento di circa 11 punti percentuali per l’eccessiva onerosità della location e 38 punti percentuali per il processo di razionalizzazione della rete. Diminuiscono invece le percentuali di società che indicano come principali ragioni le scadenze dei contratti dell’immobile commerciale (9%) o con il franchisee (4%).

Le strategie delle insegne

Le nuove aperture spazieranno dai classici negozi di prossimità nelle vie dello shopping a quelle nei centri commerciali, outlet e nel travel, indicati come i canali prioritari di sviluppo. Proprio nel segmento viaggi quest’anno Lagardére Travel Retail prevede di aprire 14 locali in aeroporti, stazioni e autostrade. Quattro saranno dedicati alla ristorazione e il resto al retail e duty free. «Il traffico passeggeri è in crescita soprattutto a Fiumicino e negli scali del Sud – spiega Alberto Niero, ad di Lagardére Travel Retail Italia -. Il prossimo anno parteciperemo alle gare dei nostri partner, soprattutto aeroporti, con l’obiettivo di almeno otto aperture».

Share.
Exit mobile version