Sono 298 gli impianti di produzione di biometano, per una capacità totale pari a 122.842 metri cubi orari, ammessi agli incentivi del Pnrr dalla quinta e ultima, sulla carta, asta della procedura iniziata con il dm del 15 settembre 2022 per sviluppare la capacità nazionale di produrre biometano. Ne dà notizia il Gestore dei servizi energetici (Gse), che governa la misura. Si tratta di numeri che da soli superano quelli complessivi dei bandi precedenti. L’esito delle prime quattro procedure competitive (aggiornato al 21 marzo 2025, comprensivo quindi di eventuali rinunce dopo l’assegnazione) infatti ha visto l’ammissione in graduatoria di 260 impianti, per una capacità complessiva di 116.407 metri cubi orari pari a 1,02 miliardi di metri cubi annui di capacità di produzione di biometano. Il totale della capacità incentivata assegnata arriva ora a quasi 240mila metri cubi orari sui 257mila inizialmente messi a disposizione.
Avviato dialogo con Ue
Per un procedimento caratterizzato nei primi anni da una partenza stentata, è il definitivo decollo. Tanto da porre un tema di risorse. Per i 260 progetti delle prime quattro aste sono stati infatti previsti 1,2 miliardi di euro su 1,73 miliardi stanziati complessivamente per una misura con l’obiettivo di aggiungere 2,3 miliardi di metri cubi di capacità nazionale. Si legge infatti nella comunicazione del Gse: «In considerazione della elevata partecipazione alla procedura e delle caratteristiche dei progetti presentati, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha già avviato un’interlocuzione con la Commissione Europea con lo scopo di incrementare le risorse finanziare assegnate alla misura. Le risorse aggiuntive richieste garantiranno la disponibilità, per i progetti ammessi, del contributo in conto capitale da riconoscere in seguito all’entrata in esercizio».
Chieste altre risorse
Questo vuol dire che per i progetti nella zona finale della graduatoria, nello specifico dalla posizione n. 149 alla posizione n. 298, «il definitivo riconoscimento della concessione dell’agevolazione in conto capitale e la correlata sottoscrizione dell’atto di concessione potranno avvenire solo a seguito del riconoscimento formale con decisione di esecuzione del Consiglio Ue di approvazione del Pnrr che contempla le risorse aggiuntive all’Investimento Pnrr M2C2 I 1.4 “Sviluppo biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare” rispetto a quelle di cui all’art. 1, comma 1, del dm 15 settembre 2022», si legge ancora nella nota del Gse.
Le riconversioni agricole
La quinta procedura, aperta il 18 novembre e chiusa il 17 gennaio 2025, aveva messo all’asta un contingente di capacità pari a 134.723 metri cubi orari e ha visto arrivare 312 richieste. Di queste, oltre il 60% è stato relativo a interventi di riconversione di un impianto agricolo da biogas a biometano, oltre il 30% a interventi di nuova costruzione agricola e il resto a impianti a rifiuti organici.
Il Gestore dei servizi energetici ha anche comunicato un’ulteriore procedura competitiva, le cui modalità saranno annunciate prossimamente, «il cui contingente sarà determinato in base alla capacità produttiva non assegnata nelle precedenti cinque procedure incrementata della capacità produttiva associata a eventuali interventi ammessi oggetto di rinuncia». Intanto, gli operatori si preparano alla grande corsa per realizzare tutti gli impianti entro il termine indicato dal Pnrr: giugno 2026.