Per il quinto anno un’asta in piena regola, battuta da Christie’s, ha emozionato il pubblico presente al Castello di Grinzane Cavour, che ha potuto assistere a rilanci fino a oltre 100mila euro per una barrique del Barolo proveniente proprio dalle vigne attorno al castello che fu di Camillo Benso, e fino a 360mila euro per il lotto finale per un tonneau. Il tutto a fin di bene, con oltre un milione e centomila euro che andranno in progetti di beneficienza.
L’asta benefica internazionale (in collegamento c’erano New York e Londra) è quella orma nota di Barolo en Primeur, promossa da Fondazione Crc e Fondazione Crc Donare Ets con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che quest’anno per la prima volta raccoglie 1.108.300 euro già nella serata principale, destinati a progetti sociali e culturali in Italia e nel mondo. Dopo i 666 mila euo nel 2021, i 834 mila euro nel 2022, i 877 mila euro nel 2023 e il milione e 27mila € nel 2024, in cinque anni l’asta arriva così a un risultato complessivo di 4.512.300 euro per quasi un centinaio di progetti in campo no profit. A tale somma si aggiungerà la beneficenza collegata al quindicesimo e ultimo lotto, che sarà protagonista il 9 novembre all’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, trasmessa in diretta con Hong Kong.
Sono stati battuti 14 lotti a cui sono abbinate altrettante barrique di Barolo Gustava, vinificate separatamente dall’enologo Donato Lanati in base alla parcellizzazione della vigna per esposizione, altitudine ed età delle viti, che daranno origine a 270 bottiglie ciascuna, a fine dei 38 mesi minimi di invecchiamento previsti dal disciplinare. Accanto a queste, oltre 80 cantine del Consorzio hanno contribuito donando i propri vini, riuniti in 8 lotti comunali che rappresentano 11 comuni simbolo della denominazione, per un totale di 914 bottiglie, pari a circa 925 litri, tra formati standard, magnum, jéroboam e réhoboam. A questi, si è aggiunto lo speciale lotto a cui è abbinato il Tonneau di Vigna Gustava, 400 litri di Barolo aggiudicati per 360.000. euro. Complessivamente, Barolo en Primeur ha così quest’anno messo all’asta 5.525 litri di Barolo e Barbaresco, raccogliendo beneficenza dall’Italia, dagli Usa e dall’Inghilterra.
«Grazie alla beneficenza raccolta, si potranno sostenere diversi progetti benefici ognuno associato a un lotto, che spaziano dal recupero di edifici storici alla promozione dell’arte e della cultura, dal sostegno alle persone con disabilità alla ricerca medica, fino all’educazione dei più giovani, alle borse di studio, alla crescita del sistema di welfare e all’assistenza alle madri in difficoltà. Per quanto riguarda gli otto lotti comunali – comunicano gli organizzatori – il ricavato di quattro sarà destinato a sostenere la Scuola Enologica di Alba e altri progetti del territorio, mentre i restanti quattro saranno devoluti a progetti benefici scelti direttamente dagli aggiudicatari».
Ogni bottiglia verrà contrassegnata dall’etichetta d’artista “self-devouring figure” di Giulia Cenci, «un autoritratto ibrido a matita che riflette sui temi di identità, nutrimento e metamorfosi, in consonanza con i valori di dono e trasformazione di Barolo en Primeur».







