«Abbiamo bisogno di un giornalismo che sappia raccontare i fatti, sappia farlo attraverso numeri, dati certi per guadagnare la fiducia dei cittadini che non sanno a volte ciò che è vero e ciò che è falso e questo può essere un grave problema anche democratico». Lo ha detto Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, in occasione del convegno sull’informazione per il 160esimo anniversario del Sole 24 Ore, “L’evoluzione dei media d’informazione».
Barachini, con gli over the top concorrenza non leale, serve un codice etico
Con gli over the top – le imprese che forniscono, attraverso Internet, servizi, contenuti informativi, video e applicazioni, Barachini ha sottolienato che «c’è un tema di concorrenza non perfettamente leale. Una sentenza della Corte Costituzionale americana ha stabilito che gli over the top non sono editori ma distributori di contenuto. Questo ha generato una ricaduta molto pesante sul tema del confronto tra editoria tradizionale e over the top perché in realtà sono considerati distributori di contenuti e quindi non hanno le stesse responsabilità etiche, a parte le stesse responsabilità fiscali, le stesse oneri fiscali, ma non hanno le stesse regole deontologiche, non hanno i stessi codici. Noi chiediamo un grande sforzo agli editori per chiedere l’applicazione di un codice etico».
Orsini, Sole asset importantissimo, informazione rende consapevoli
Il Sole 24 Ore, ha sottolineato Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, è «un asset importantissimo» e «credo che un giornale per essere autorevole deve vivere della propria libertà di stampa». Il numero uno degli industriali ha sottolineato come l’informazione «rende anche coscienti le persone. Oggi, ad esempio, c’è un po’ una cultura anti-industriale, anti-impresa» che occorre «cercare anche di invertire». E ha ricordato che viviamo un momento difficile, in cui,per esempio, «il presidente Trump con un tweet ha cambiato l’economia mondiale. E poi abbiamo visto quello che è successo con i dazi e dall’altra parte abbiamo la Cina». In questo contesto «l’Europa ha una risposta molto più lenta e quindi l’informazione è fondamentale».
Silvestri, non è vero che non si leggono più i giornali
«Non è vero che non si leggono più i giornali e che le persone non riconoscono più il valore dell’informazione : se vogliamo fare un paragone tra i dati di diffusione di venti anni ai numeri attuali dobbiamo sommarci la pirateria (che un tempo non esisteva), la proliferazione delle rassegne stampa e l’azione delle piattaforme social che ogni giorno smembrano i giornali. Scopriremmo che la diffusione attuale è superiore di cinque volte rispetto a quella del passato», ha sottolineato Federico Silvestri, ad del Gruppo 24 Ore. «La prova? Nella comunità delle persone che hanno un ruolo nella società, i giornali contano e sono opinion leader. Quello che occorre fare è cambiare le regole del gioco in funzione di un mondo che è già mutato».
Colaiacovo, Sole presidio di autorevolezza





