La nave portacontainer che martedì si è schiantata contro un ponte di Baltimora, provocandone il crollo, era stata precedentemente coinvolta in una collisione in un porto belga nel 2016.
Secondo il servizio dati marittimo europeo Equasis e altri resoconti dei media, la Dali avrebbe colpito una banchina di pietra nel porto di Anversa mentre stava disormeggiando ed era in partenza per il porto tedesco di Bremerhaven, provocando «danni allo scafo che hanno compromesso la navigabilità». Nessuno, allora, era rimasto ferito, ma la nave era stata trattenuta ad Anversa per riparazioni.
All’epoca, la nave era di proprietà della Oceanbulk Maritime, una compagnia di navigazione greca, prima di essere venduta pochi mesi dopo alla Grace Ocean, con sede a Singapore.
Martedì mattina presto, la Dali, battente bandiera di Singapore, si è schiantata contro il Francis Scott Key Bridge a Baltimora, negli Stati Uniti, facendo precipitare veicoli e persone nell’acqua sottostante. Sei operai edili che si trovavano sul ponte in quel momento risultano dispersi e presumibilmente morti.
GM e Ford dirottano le spedizioni su altri porti
Le case automobilistice americane General Motors e Ford reindirizzeranno le spedizioni di auto dopo il crollo del ponte di Baltimora. «Ci aspettiamo che la situazione abbia un impatto minimo sulle nostre operazioni. Stiamo lavorando per reindirizzare qualsiasi spedizione di veicoli verso altri porti», ha affermato GM in una nota.