Rally per Intel a Wall Street. Il titolo del colosso dei semiconduttori guadagna il 4,6% nelle contrattazioni pre-market di venerdì, sospinto dalle indiscrezioni di Bloomberg secondo cui l’amministrazione Trump starebbe valutando l’acquisto di una partecipazione diretta nella società.
Secondo le fonti, i colloqui sarebbero seguiti a un incontro avvenuto in settimana tra il presidente Donald Trump e l’amministratore delegato Lip-Bu Tan, pochi giorni dopo che lo stesso Trump ne aveva pubblicamente chiesto le dimissioni per presunti investimenti con legami in Cina. Da parte sua, Intel ha scelto di non commentare le voci.
L’operazione, qualora confermata, segnerebbe un’ulteriore svolta nella strategia della Casa Bianca di intervenire in settori considerati strategici per la sicurezza nazionale e la competitività tecnologica. Per Intel, alle prese con le perdite della divisione foundry e con il rischio di abbandonare la produzione di chip senza nuovi clienti esterni, il sostegno federale potrebbe rappresentare un punto di svolta.
“Una maggiore partecipazione governativa potrebbe incentivare i produttori fabless statunitensi a utilizzare le infrastrutture di Intel”, osserva Angelo Zino, analista senior di CFRA Research. “Ma questo non cambia la prospettiva sui prodotti: resta da capire se arriverà un ‘cavaliere bianco’ per rilanciare l’offerta foundry.”
Nonostante un recente piano di espansione con nuovi impianti in Ohio, Intel ha annunciato l’intenzione di rallentarne la costruzione, segnale delle difficoltà finanziarie e di mercato che sta affrontando.
