Sono atterrati a Fiumicino poco dopo la mezzanotte con un volo proveniente da Istanbul. Per altri 15 italiani che non hanno firmato il foglio di rilascio volontario si dovrà attendere l’espulsione. Cori, applausi e uno sventolio di bandiere, tra cui quelle della Palestina e della Cub trasporti, hanno accolto, nella sala arrivi dell’aeroporto di Fiumicino, i 18 italiani della Flotilla rientrati da Istanbul. Al grido di ‘Palestina libera’, oltre duecento le persone, tra familiari, amici e colleghi , che hanno stretto d’affetto, con abbracci e sorrisi, gli attivisti e giornalisti arrivati. Tante le lacrime di commozione. Srotolato uno striscione : “Non si può fermare il vento, Palestina libera”. Tra di loro anche la giornalista Barbara Schiavulli.
“Siamo esausti. Ciò che ci ha massacrato sono state le ore nelle carceri israeliane e il tragitto per arrivarci: lì abbiamo veramente capito quello che possono aver fatto ai palestinesi. le donne erano in 15 in una cella da 4; noi eravamo in 10 in una da 7, con un solo rotolo di carta igienica, senza acqua e con il cibo mangiato per terra: e soprattutto l’aggressività e l’odio forti mostrati nei nostri confronti quando noi eravamo andati in pace”.
È la testimonianza all’aeroporto di Fiumicino di Paolo De Montis, uno dei 18 italiani della Flotilla rientrati da Istanbul. Una maglietta bianca, un mazzo di fiori in mano, provato, le scarpe dategli dai turchi. Allo scalo romano è stato accolto calorosamente da amici e colleghi sindacalisti della Cub Trasporti.
Altri26 attivisti italiani che erano a bordo della Global Sumud Flotilla espulsi da Israele, sono atterrati a Malpensa. Tra questi anche il consigliere regionale della Lombardia Paolo Romano.







