La Corte Suprema Usa ha concesso una parziale immunità presidenziale a Donald Trump nel processo per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, ma solo per gli atti ufficiali, ossia le azioni prese nei suoi poteri costituzionali; in tal caso, l’immunità è assoluta. Il tycoon è imputato anche per le carte segrete di Mar-a-Lago e per il tentativo di ribaltare il voto in Georgia. Con questa storica sentenza, è la prima volta dalla fondazione della nazione, nel XVIII secolo, che la Corte Suprema dichiara che, in alcuni casi, gli ex presidenti possono essere protetti da accuse penali.

 

Lui esulta: “Grande vittoria per la democrazia, orgoglioso di essere americano”

Per la Corte Suprema, Trump non è titolato all’immunità per le azioni prese nelle sue capacità private. Questo consentirà al processo di proseguire ma con ulteriori rallentamenti, perché si dovrà distinguere tra atti ufficiali e atti privati. Il tycoon ha avuto sei voti a favore, quelli dei giudici conservatori, e tre contrari, quelli dei giudici liberali. “Grande vittoria per la nostra Costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!” ha commentato Trump sul suo social media Truth.

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Assalto a Capitol Hill a Washington

Biden: “Trump ha istigato la rivolta del 6 gennaio 2021”

La campagna di Joe Biden non nasconde la delusione per la sentenza: “La sentenza di oggi non cambia quello che è successo il 6 gennaio: Donald Trump ha incoraggiato una folla a rovesciare i risultati di un’elezione libera ed equa” si legge in una nota. “Trump è candidato alla presidenza pur essendo un criminale condannato per la stessa ragione, per cui è rimasto seduto a guardare mentre la folla attaccava violentemente Capitol Hill: pensa di essere al di sopra della legge ed è disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere e mantenere il potere” si legge ancora nel comunicato.

 

Ulteriore slittamento dei tempi del processo, oltre le elezioni di novembre

La sentenza della Corte suprema fa tornare il caso nelle mani della giudice Tanya Chutkan, che dovrà decidere se una parte delle accuse deve essere archiviata sulla base della distinzione dei nove saggi tra azioni decise nei poteri costituzionali del presidente e azioni intraprese nella sua capacità privata. Questo comporterà, secondo gli esperti, un ulteriore slittamento dei tempi del dibattimento, sicuramente oltre l’election day del 5 novembre.

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