Alla fine la svolta sulla governance di Iren è arrivata, proprio nel giorno il cui il cda del gruppo ha approvato il nuovo piano industriale al 2030 che prevede oltre 8 miliardi di investimenti e un mol di 1,8 miliardi a fine business plan.
Lo stesso board, infatti, «tenuto conto dell’istruttoria condotta sia dal Comitato per la Remunerazione e le Nomine che dal Comitato Controllo Rischi e Sostenibilità, ha deliberato il licenziamento dell’ex ad Paolo Signorini per giusta causa oggettiva», in conseguenza della «oggettiva incompatibilità della prestazione lavorativa di Signorini, in qualità di dirigente apicale di Iren, con la situazione contingente generatasi».
Signorini, come noto, è ancora sotto custodia cautelare (dallo scorso 7 maggio) nell’ambito delle indagini in corso della Procura della Repubblica di Genova – in cui è acccusato di corruzione – e confermate anche dopo le istanze avanzate dalla sua difesa. Circostanze che causano un’impossibilità, «ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni di dirigente apicale», evidenzia una nota della multiutility, che precisa anche come «per quanto riguarda gli elementi economici, non è prevista l’erogazione di somme di denaro in relazione allo scioglimento del rapporto di lavoro a tempo determinato prima della scadenza del termine».
Dal Fabbro: non prevediamo cambiamento governance a breve
Nel corso della conference call di presentazione del nuovo piano industriale, il presidente esecutivo, Luca Dal Fabbro, ha spiegato di non aspettarsi cambiamenti di governance nel breve tempo. «Noi assumiamo che l’attuale governance resti fino a che i soci di maggioranza non decidano di cambiarla. Non prevediamo un cambiamento a breve, decideranno gli azionisti se e come», ha detto. «L’attuale governance ha già dato ampia prova di tenuta e di performance anche quando era andato via l’altro ad», ha aggiunto il top manager. «La governance attuale vede 10 figure apicali con due esecutivi. Sia io che il vice presidente saremo qui fino alla fine del nostro mandato, che scadrà a metà 2025 e con o senza nuovo amministratore delegato andremo avanti con il nuovo piano, di cui ci assumiamo la responsabilità».
La guida del gruppo, ovviamente, resta saldamente in mano al presidente Luca Dal Fabbro. Il cda ha infatti confermato l’attuale configurazione organizzativa approvata nella riunione straordinaria del 7 maggio: il gruppo è diretto e coordinato dal presidente esecutivo, appunto Dal Fabbro, e dal vice presidente esecutivo Moris Ferretti, ai quali sono state attribuite le deleghe e i poteri prima assegnati all’ex ad Signorini.